ELEZIONI. DDL 15: MORETUZZO, PELLEGRINO, MENTIL, MAURMAIR, BULLIAN
(ACON) Trieste, 20 mar - "Il terzo mandato è un escamotage per
nascondere i problemi dei piccoli Comuni. È il segno del
fallimento dell'amministrazione regionale in questi territori".
Lo ha affermato il capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica
Fvg, Massimo Moretuzzo, durante la discussione in Aula sul ddl 15
in materia di elezioni comunali e regionali.
Argomentando la sua contrarietà al disegno di legge, Moretuzzo ha
citato quanto accaduto recentemente in Parlamento con il senatore
Alberto Balboni di Fratelli d'Italia che "ha chiesto al partito
della Lega di ritirare l'emendamento relativo al quorum del 40%
perché reputa necessario un maggiore confronto". Sempre in merito
al quoroum del 40% previsto dal ddl regionale e motivato
inizialmente da ragioni di risparmio economico, l'esponente
autonomista ha evidenziato: "Alla domanda su quali siano questi
presunti costi non ci è stata data una risposta concreta.
Pertanto le proposte contenute nel ddl sono irricevibili per il
modo in cui è stato posto il dibattito".
Dello stesso tenore l'intervento di Serena Pellegrino (Avs): la
consigliera ha dichiarato che "la scusa dell'abbattimento dei
costi non convince nessuno e anzi ciò rappresenta un taglio alla
democrazia". Pellegrino ha anche affermato che il nodo cruciale
è stata "la mancanza di un vero dibattito con i portatori di
interesse nell'iter dell'approvazione del ddl 15, e questo è uno
sfregio nei confronti dei cittadini". "Ancora più grave, inoltre
- ha ribadito la consigliera di Opposizione -, che la discussione
del ddl sia stata fatta in fretta e furia, con una Maggioranza
quasi sempre assente nelle sedute di Commissione".
Per Massimo Mentil (Pd) "la disaffezione al voto e
l'allontanamento dei cittadini dalla politica non si risolvono
modificando le norme, ma andando ad approfondire le motivazioni
che hanno portato i cittadini ad allontanarsi dalla politica".
In relazione al quorum al 40%, Mentil ha detto che "è inopportuno
giustificarlo per attuare un risparmio economico".
Markus Maurmair (Fratelli d'Italia), rispondendo alle rimostranze
delle Opposizioni, ha invece snocciolato una serie di dati. "Il
Fvg - ha affermato - ha avuto 24 ballottaggi negli ultimi due
anni, e solo 18 casi sarebbero stati toccati da questo
provvedimento. Mentre in un solo caso c'è stato un cambio
dell'esito al secondo turno rispetto al primo turno. Questo fa
comprendere che è il primo turno quello in cui si va a
concretizzare la volontà degli elettori". "L'obiettivo - ha poi
sottolineato il consigliere di Maggioranza - è avvicinare
l'elettorato dei piccoli Comuni ai numeri delle grandi città e
il quorum al 40% è una risposta adeguata".
Infine, Enrico Bullian (Patto per l'autonomia-Civica Fvg) ha
definito il ddl 15 "una norma pasticciata con provvedimenti
scadenti, che non va comunque a risolvere situazioni che sono
molto più complesse".
ACON/SM-fa