ELEZIONI. DDL 15: CONFICONI, CELOTTI, COSOLINI, MAZZOLINI, MORETTI
(ACON) Trieste, 20 mar - Molto partecipata la discussione in
Aula sul ddl 15, che prevede disposizioni urgenti per lo
svolgimento delle consultazioni elettorali 2024 e disposizioni in
materia di elezioni comunali e regionali.
Nicola Conficoni (Pd) è convinto che siano altre le priorità
evidenziate dai cittadini: "Mi riportano problemi che vanno dalla
sanità alla sicurezza, alla crisi del mondo del lavoro. Questo è
un provvedimento tecnico non richiesto e ingiustificato". Una
legge che Conficoni ritiene "controproducente nelle sue modifiche
perché favorirà le coalizioni raffazzonate, per vincere subito al
primo turno. Un provvedimento che può creare instabilità politica
e di governo nei Comuni. L'emendamento presentato dalla Lega a
Roma è stato ritirato: trovo inconcepibile proporlo in Regione
Fvg".
La dem Manuela Celotti ha ribadito che "questo ddl non parte da
un ascolto dei Comuni: i correttivi proposti servono per evitare
i problemi veri. Sulle problematiche dei Comuni non si sta
facendo nulla, manca il confronto con Anci. Bisogna rendere
appetibile il ruolo dei sindaci e fare avvicinare i giovani alla
politica. Le difficoltà a cui sono sottoposti gli amministratori
del territorio sono gravissime. Questo ddl fa l'opposto".
Celotti ha affermato la necessità di affrontare la questione
dell'espressione della doppia preferenza di genere: "Un
fondamentale tema di rappresentanza che manca e che deve essere
affrontato in modo propositivo".
Posizione nettamente contraria al ddl è stata espressa anche da
Roberto Cosolini (Pd) secondo il quale "la legge elettorale nel
nostro Paese è una delle norme che hanno funzionato di più negli
ultimi anni. Chi considera la democrazia come un costo da ridurre
non fa un piacere a quest'istituzione". Cosolini si è poi chiesto
se "la Maggioranza pensa effettivamente che sia più
rappresentativo il 40% più 1 rispetto al 50% più 1. Forse questo
è un modo di evitare una nuova sconfitta come quella avvenuta a
Udine. Con questo provvedimento si sacrificherà l'omogeneità dei
progetti di governo dei territori alla necessità di trovare
alleanze astruse al primo turno. Il Pd è unito sulla contrarietà
alla norma: è un indebolimento della democrazia".
Stefano Mazzolini del gruppo Fedriga presidente si è detto invece
favorevole al nuovo disegno di legge: "Questo ddl è una risposta
importante a chi vuole impegnarsi ad amministrare bene i
territori". Mazzolini ha affermato che "togliere il limite di
mandati fa un grande favore alla democrazia, in quanto consente
di premiare la buona amministrazione".
Marcatamente contrario al ddl 15 anche il capogruppo del Partito
democratico Diego Moretti, che lo ha definito un colpo di mano
non accettabile. Il dem ha voluto ribadire che "la riforma nasce
dalla sconfitta subita a Udine, non digerita dal Centrodestra:
non vedo perché non ammetterlo. I consigli comunali hanno sempre
meno potere e lo vediamo ogni giorno". Moretti, rivolgendosi alla
Maggioranza, ha poi incalzato: "Piuttosto abrogate il
ballottaggio, non credo alle scuse del risparmio economico. Le
modifiche di abbassamento della soglia al 40% ci vedono contrari,
si tratta di una rappresaglia non accettabile".
ACON/MV-fa