ELEZIONI. DDL 15, OK A SVOLTE SIMBOLO. DOMANI IL VOTO FINALE DELL'AULA
Via libero a terzo mandato e nuova soglia ballottaggi.
Emendamento bipartisan abbassa quorum votanti in caso di
candidato unico
(ACON) Trieste, 20 mar - Un emendamento bipartisan sulle
elezioni in cui si presenta un unico candidato sindaco, proposto
dai capigruppo di Maggioranza ma firmato anche da alcuni
esponenti delle Opposizioni, è la principale novità introdotta
nell'esame articolo per articolo del ddl 15, che si è interrotto
stasera in Consiglio regionale con l'approvazione di 9 dei 10
articoli della norma. Dichiarazioni e voto finale sulla legge,
assieme all'esame degli ordini del giorno collegati, sono stati
rinviati alla seduta consiliare di domani dopo il Question time.
La Maggioranza di Centrodestra, intanto, ha fatto valere i suoi
numeri dando il via libera agli articoli più rilevanti del
provvedimento di legge. Si tratta dell'estensione della
possibilità del terzo mandato per i Comuni con popolazione tra
1001 e 15mila abitanti - a differenza di quanto era previsto fino
a oggi, quando questa opzione era prevista solo per i territori
al di sotto dei 5mila residenti - e l'introduzione di una soglia
ribassata per la vittoria al primo turno dei sindaci nei Comuni
con più di 15mila abitanti. I primi cittadini verranno eletti nel
caso superino al primo turno il 40 per cento dei voti, e non più
il 50 per cento. Solo al di sotto della soglia del 40% si renderà
dunque necessario il ballottaggio.
A questi provvedimenti si aggiunge una novità che riguarda i
Comuni in cui si presenta al voto una sola lista, con il relativo
candidato sindaco. In queste situazioni oggi è necessario
superare l'affluenza del 50 per cento degli aventi diritto al
voto per evitare il commissariamento, ma d'ora in poi sarà
sufficiente il 40 per cento dei potenziali votanti per
considerare valida l'elezione.
L'emendamento bipartisan porta la prima firma di Igor Treleani
(FdI) e ha visto l'esplicita adesione dei capigruppo di
Maggioranza, Andrea Cabibbo (FI), Antonio Calligaris (Lega) e
Mauro Di Bert (Fp), così come di Manuela Celotti (Pd) e Massimo
Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'autonomia-Civica Fvg. "Ho
vissuto personalmente - ha detto Treleani in Aula - alcune
campagne elettorali con candidato unico, in cui chi era
all'opposizione invitava a non andare al voto". "Avevo presentato
per prima un emendamento in tal senso", ha ricordato Celotti,
mentre Moretuzzo ha commentato: "Finalmente". Contraria invece
Serena Pellegrino (Avs). Tutte queste novità saranno già
operative nella tornata elettorale di giugno, quando andranno al
voto 114 Comuni del Friuli Venezia Giulia.
La discussione in Aula ha visto bocciare la maggior parte dei 47
emendamenti presentati dai gruppi di Opposizione, in diversi casi
soppressivi degli articoli del ddl. Il dibattito si è acceso in
particolare sugli articoli 2 e 3, quelli relativi al terzo
mandato e ai ballottaggi, in cui i due poli politici hanno
ribadito le tesi già espresse nelle relazioni e nel dibattito.
Bocciata anche la proposta intermedia di Francesco Martines (Pd),
che chiedeva di limitare il terzo mandato ai Comuni con
popolazione fino ai 5mila abitanti. Al consigliere ha risposto lo
stesso governatore Massimiliano Fedriga.
Accolti invece alcuni emendamenti che aggiornano la terminologia
del testo di legge, proposti da Furio Honsell (Open Sinistra
Fvg), per evitare di utilizzare la parola "portatori di handicap"
che compariva nella norma del 2013, e che stabiliscono la
necessità dei dispositivi di supporto alla mobilità dell'elettore
nelle sedi elettorali.
Rosaria Capozzi (M5S) ha posto il tema della firma digitale e
della firma elettronica qualificata in occasione delle
sottoscrizioni elettorali, ottenendo un'adesione di principio
dall'assessore Pierpaolo Roberti, che le ha chiesto di
trasformare i suoi emendamenti in tal senso in un ordine del
giorno. Analogo risultato ha ottenuto Honsell con la richiesta di
favorire il trasporto delle persone con ridotta mobilità ai
seggi, così come con la proposta di iniziative che favoriscano la
partecipazione politica, in particolare delle donne. Bocciata
invece l'iniziativa di Pellegrino che chiedeva di allargare le
maglie della scelta dei segretari ai seggi.
ACON/FA-fc