ELEZIONI. PUTTO (PAT-CIV): UNICO OBIETTIVO VENDICARE SCONFITTA UDINESE
(ACON) Trieste, 21 mar - "Il dibattito d'Aula e l'esame degli
articoli hanno evidenziato la netta distanza tra le posizioni
delle Opposizioni e gli intenti della Maggioranza, rispetto ad un
disegno di legge nettamente sbilanciato sulle prerogative della
Giunta e ben lontano da quella necessaria condivisione di intenti
tra tutte le forze politiche che dovrebbe sempre
contraddistinguere la trattazione della materia elettorale".
Così Marco Putto, consigliere del Gruppo Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg, in una nota sulle dichiarazioni di voto
rilasciate sul disegno di legge 15 che ha modificato, con il voto
contrario delle Opposizioni, la normativa per elezioni comunali e
regionali.
"Si è preferito - ha aggiunto Putto - forzare la mano
sull'estensione del terzo mandato dei sindaci (rispetto al quale
è comprensibile per i piccoli Comuni con popolazione inferiore ai
5.000 abitanti), senza interrogarsi sulle ragioni più profonde
per le quali oggi si fatica a trovare candidati a primo
cittadino. Questo avviene sia per una crisi generale di
credibilità della politica, sia perché i Comuni sono lasciati
spesso soli ad affrontare la crisi di personale e la difficoltà
di gestione di servizi, anche in virtù di una controriforma degli
enti locali che non ha prodotto alcun risultato concreto e, anzi,
ha disincentivato le aggregazioni".
"Rispetto alla nuova soglia del 40% per vincere le elezioni al
primo turno nei Comuni con popolazione superiore a 15.000
abitanti - ha aggiunto l'esponente dei civici - stupisce non poco
il richiamo del Centrodestra regionale a quanto avviene in
Sicilia, dove esiste questa regola per i Comuni. Sembrano passati
secoli, ma in realtà sono trascorsi pochi anni, da quando il Sud
Italia, Sicilia compresa, veniva utilizzato da forze politiche di
questa Maggioranza come luogo fisico, politico, economico e
sociale da cui prendere le distanze e da cui rendersi
indipendenti".
"E fa ancora più sorridere la teoria sentita in Aula, secondo la
quale la nuova soglia al 40% servirà ad evitare le coalizioni
improvvisate al secondo turno, quando così facendo le coalizioni
improvvisate saranno semplicemente presenti al primo. Tutto per
vendicare politicamente la sconfitta di Udine dell'anno scorso,
senza la quale - Putto ne è convinto - non avremmo discusso
questo disegno di legge e avremmo continuato serenamente a far
parte delle 19 regioni che questa norma non ce l'hanno".
"La storia - ha concluso il consigliere - ci insegna che le leggi
elettorali scritte a colpi di maggioranza si sono sempre ritorte
contro chi le ha volute. Certo che rimane l'amarezza di aver
discusso a lungo di un argomento lontano anni luce dai veri
problemi dei cittadini della nostra regione, che sono alle prese
con carenze della sanità e crisi aziendali ben più gravi".
ACON/COM/rcm