ELEZIONI. MAURMAIR (FDI): INCOMPATIBILITÀ, EMENDAMENTO PD STRUMENTALE
(ACON) Trieste, 21 mar - "Per settimane abbiamo ascoltato e
letto nel merito dell'accorpamento delle scadenze elettorali
teorie che adombravano possibili sotterfugi o tentativi di presa
di posizione di rendita, attribuendo al Centrodestra la volontà
di voler realizzare in occasione delle prossime elezioni europee
norme ad personam. Di quanto paventato nulla è accaduto, ma ci
siamo trovati a discutere un emendamento sottoscritto di fatto da
tutto il gruppo consiliare del Pd con il chiaro ed evidente
obiettivo di intervenire nell'attuale contesto politico".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Fratelli
d'Italia, Markus Maurmair, evidenziando che "l'obiettivo è creare
adesso, e chissà come mai solo ora su una norma in vigore da
decenni, degli impedimenti, se non addirittura gettare discredito
nei confronti di avversari politici".
"Alla fine chi sta utilizzando le regole del gioco per cercare di
trarre un vantaggio o recare un danno - aggiunge il consigliere
di Maggioranza - sono proprio i 10 sottoscrittori
dell'emendamento animati non dalla volontà di evitare delle
incompatibilità ma da una chiara strumentalizzazione politica".
"D'altronde - sottolinea ancora Maurmair - che sulle
incompatibilità i 10 firmatari del gruppo Pd abbiano ben poco da
insegnare è evidente e la loro incoerenza rispetto all'osservanza
delle regole traspare nella loro stessa militanza. Infatti, con
la loro adesione al partito avrebbero dovuto accettare le
prescrizioni contenute nel suo statuto".
"Nello statuto del Pd nazionale di recente emanazione (21 gennaio
2023), infatti, si dispone che - cita il consigliere - 'gli
iscritti al Partito democratico non possono far parte
contemporaneamente di più di un'assemblea elettiva e di un organo
esecutivo, tranne i casi in cui questo sia strettamente richiesto
da una delle cariche istituzionali ricoperte'".
"Ma c'è di più, perché il Pd - aggiunge Maurmair - ha un proprio
regolamento anche a livello regionale: è un po' datato, cioè del
2010, ma molto puntuale tanto che all'articolo 43 dispone che
'gli iscritti e gli elettori del Partito Democratico che
ricoprono l'incarico di consigliere regionale possono ricoprire
l'incarico di consigliere comunale nei comuni fino a cinquemila
abitanti'".
"Tenuto conto che tra i firmatari vi sono 5 consiglieri regionali
del Pd che ricoprono anche il ruolo di consigliere comunale e, in
particolare, Russo (Trieste con 199.032 abitanti), Conficoni
(Pordenone con 51.842 abitanti), Fasiolo (Gorizia con 33.584
abitanti), Carli (Maniago con 11.526 abitanti) e Martines
(Palmanova con 5.291 abitanti) questi ultimi prima di farsi
carico delle incompatibilità altrui dovrebbero rispondere delle
proprie".
"Chissà se dopo quanto emerso - si chiede il consigliere - vi
saranno delle surroghe nei consigli comunali o delle adesioni al
Gruppo Misto per uscita dal gruppo consiliare del Pd. Dubito che
qualcosa accada, di certo il segretario regionale del Pd,
Caterina Conti, e il capogruppo Diego Moretti avranno del lavoro
da fare: o cambiare lo statuto e i regolamenti del proprio
partito oppure chiedere la loro osservanza".
"Di certo non possiamo farci carico di emendamenti come quello
proposto dal Pd perché nato dalla chiara e maliziosa volontà di
colpire puntualmente alcuni esponenti politici regionali in
questo specifico momento e soprattutto perché proposto da chi -
conclude Maurmair - ben poco ha da insegnarci in materia di
osservanza delle regole e soprattutto in ambito di
incompatibilità".
ACON/COM/fa