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ELEZIONI. MAURMAIR (FDI): INCOMPATIBILITÀ, EMENDAMENTO PD STRUMENTALE

21.03.2024
19:19
(ACON) Trieste, 21 mar - "Per settimane abbiamo ascoltato e letto nel merito dell'accorpamento delle scadenze elettorali teorie che adombravano possibili sotterfugi o tentativi di presa di posizione di rendita, attribuendo al Centrodestra la volontà di voler realizzare in occasione delle prossime elezioni europee norme ad personam. Di quanto paventato nulla è accaduto, ma ci siamo trovati a discutere un emendamento sottoscritto di fatto da tutto il gruppo consiliare del Pd con il chiaro ed evidente obiettivo di intervenire nell'attuale contesto politico". Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Markus Maurmair, evidenziando che "l'obiettivo è creare adesso, e chissà come mai solo ora su una norma in vigore da decenni, degli impedimenti, se non addirittura gettare discredito nei confronti di avversari politici". "Alla fine chi sta utilizzando le regole del gioco per cercare di trarre un vantaggio o recare un danno - aggiunge il consigliere di Maggioranza - sono proprio i 10 sottoscrittori dell'emendamento animati non dalla volontà di evitare delle incompatibilità ma da una chiara strumentalizzazione politica". "D'altronde - sottolinea ancora Maurmair - che sulle incompatibilità i 10 firmatari del gruppo Pd abbiano ben poco da insegnare è evidente e la loro incoerenza rispetto all'osservanza delle regole traspare nella loro stessa militanza. Infatti, con la loro adesione al partito avrebbero dovuto accettare le prescrizioni contenute nel suo statuto". "Nello statuto del Pd nazionale di recente emanazione (21 gennaio 2023), infatti, si dispone che - cita il consigliere - 'gli iscritti al Partito democratico non possono far parte contemporaneamente di più di un'assemblea elettiva e di un organo esecutivo, tranne i casi in cui questo sia strettamente richiesto da una delle cariche istituzionali ricoperte'". "Ma c'è di più, perché il Pd - aggiunge Maurmair - ha un proprio regolamento anche a livello regionale: è un po' datato, cioè del 2010, ma molto puntuale tanto che all'articolo 43 dispone che 'gli iscritti e gli elettori del Partito Democratico che ricoprono l'incarico di consigliere regionale possono ricoprire l'incarico di consigliere comunale nei comuni fino a cinquemila abitanti'". "Tenuto conto che tra i firmatari vi sono 5 consiglieri regionali del Pd che ricoprono anche il ruolo di consigliere comunale e, in particolare, Russo (Trieste con 199.032 abitanti), Conficoni (Pordenone con 51.842 abitanti), Fasiolo (Gorizia con 33.584 abitanti), Carli (Maniago con 11.526 abitanti) e Martines (Palmanova con 5.291 abitanti) questi ultimi prima di farsi carico delle incompatibilità altrui dovrebbero rispondere delle proprie". "Chissà se dopo quanto emerso - si chiede il consigliere - vi saranno delle surroghe nei consigli comunali o delle adesioni al Gruppo Misto per uscita dal gruppo consiliare del Pd. Dubito che qualcosa accada, di certo il segretario regionale del Pd, Caterina Conti, e il capogruppo Diego Moretti avranno del lavoro da fare: o cambiare lo statuto e i regolamenti del proprio partito oppure chiedere la loro osservanza". "Di certo non possiamo farci carico di emendamenti come quello proposto dal Pd perché nato dalla chiara e maliziosa volontà di colpire puntualmente alcuni esponenti politici regionali in questo specifico momento e soprattutto perché proposto da chi - conclude Maurmair - ben poco ha da insegnarci in materia di osservanza delle regole e soprattutto in ambito di incompatibilità". ACON/COM/fa



  • Markus Maurmair (Fratelli d'Italia)
    Markus Maurmair (Fratelli d'Italia)