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LAVORI PUBBLICI. PELLEGRINO (AVS): DDL 16, COMPRESSI SPAZI DISCUSSIONE

26.03.2024
16:24
(ACON) Trieste, 25 mar - "L'enormità della materia oggetto di riforma richiedeva tempi adeguati per lo studio, l'approfondimento e la discussione. Invece, il confronto politico, tanto sulle strategie quanto sui contenuti tecnici e prescrittivi declinati dalle singole norme, ci è stato imposto in termini talmente ristretti e con tale fretta da risultare, di fatto, una spregiudicata compressione delle possibilità di interlocuzione, approfondimento e discussione nelle fasi delle audizioni e dell'esame in Commissione".

Lo ha affermato in Aula la consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Serena Pellegrino, relatrice di minoranza del ddl 16. Analizzando il testo, Pellegrino ha rilevato come gli articoli dal 3 al 24 di fatto modifichino la disciplina dei lavori pubblici, in allineamento alle nuove norme nazionali emanate dal Decreto legislativo 36/2023, il nuovo codice dei contratti pubblici, con largo spazio dedicato all'appalto integrato e alla riduzione della progettazione a due livelli.

In particolare, l'esponente di sinistra si è soffermata sulla modifica introdotta dall'articolo 19 che fissa la durata delle Commissioni di competenza in un quinquennio: nel caso la successiva legislatura, fosse di indirizzo politico diverso e non fossero di fatto ancora trascorsi i cinque anni previsti dalla proposta formulazione del testo, il nuovo governo regionale si troverebbe a relazionarsi con le commissioni nominate dalla giunta precedente".

La consigliera di Avs ha poi ricordato come la Convenzione europea del paesaggio, ratificata dalla norma nazionale del 9 gennaio 2006, abbia innovato il concetto di paesaggio: "Non si tratta più solo di quei contesti naturali che abbiano valore di singolare pregio vedutistico, ma in primo luogo viene messo in rilievo il paesaggio inteso come quella determinata parte di territorio, così come percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni. Il Codice dei beni culturali e paesaggistici estende la definizione già esistente, definendo il paesaggio quella parte del territorio espressivo di identità il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni".

Richiami sono stati fatti da Pellegrino in merito all'espressione del parere della Soprintendenza sui procedimenti che, con l'approvazione della legge, può esprimersi entro 30 giorni, con "il rischio reale che se vi fosse una verifica negativa, questo vanificherebbe le complesse attività di conformazione al Ppr svolte in quanto, tra l'altro, non scatterebbero le premialità (il parere del Soprintendente non è più vincolante in sede di procedimento paesaggistico: vi sono inoltre ulteriori esenzioni da previa autorizzazione paesaggistica previste dal Prgc). Ne discende che solo se le due autorità si esprimono senza prescrizioni il risultato della conferenza di servizi e della verifica ministeriale è certo".

Per le costruzioni in zona sismica, la consigliera di Avs rileva che "occorre mettere in evidenza alcuni rischi che il disegno generale della riforma implica, poiché il testo presenta due innovazioni che lette in combinato potrebbero aprire la strada a un abbassamento del livello di attenzione nei confronti della vulnerabilità sismica degli insediamenti.

In conclusione, Pellegrino si è augurata che "questo disegno di legge di grande portata, redatto in pochi mesi dalla Giunta regionale senza una concreta condivisione con i portatori di interesse, discusso nella Commissione deputata concedendo ai Commissari pochissimi giorni per l'approfondimento nonostante avessero espresso chiara volontà di concedere il proprio contributo, possa essere migliorato durante la discussione in Aula". ACON/MV-fc



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)