LAVORI PUBBLICI. DDL 16: LOBIANCO, CAPOZZI, HONSELL, MARTINES, POZZO
(ACON) Trieste, 26 mar - Avviata nell'aula del Consiglio
regionale, sotto la presidenza di Mauro Bordin, la discussione
generale sul ddl 16, il disegno di legge della Giunta che si
occupa di sviluppo del sistema territoriale e infrastrutturale.
È stato Michele Lobianco (Forza Italia) a esprimere per primo un
parere sulle norme all'esame dell'Aula, promosse a pieni voti "in
quanto discendono - ha detto il consigliere di Maggioranza - da
una visione culturale del paesaggio e del territorio,
caratterizzate da uno slancio ideale e dalla volontà di imprimere
un cambio di passo per dare risposte molto attese da cittadini,
imprese e portatori di interesse". E a questo proposito Lobianco
ha ricordato che "le categorie hanno apprezzato la norma, così
come i sindaci del Consiglio delle autonomie locali". Quanto
invece alle critiche espresse dalla Soprintendenza, Lobianco ha
ricordato il motto andreottiano "il potere logora chi non ce
l'ha" per inquadrare le rimostranze "di chi teme di perdere
potere, mentre noi come Regione giustamente rivendichiamo i
diritti della politica". Tra le misure più importanti del ddl,
sempre secondo il forzista, ci sono "la proroga di altri 3 anni
per concludere i lavori nell'edilizia libera e i 2 mesi in più
per il collaudo".
Di tutt'altro tenore l'intervento di Rosaria Capozzi (M5S),
convinta che "non fosse necessario velocizzare ulteriormente i
passaggi per approvare questo ddl, varato con una fretta
ingiustificata". Secondo la consigliera di Opposizione "la
mancata concertazione con la Soprintendenza è quasi un atto di
supponenza". Capozzi ha annunciato che ripresenterà alcuni
emendamenti già proposti in commissione, come quello che prevede
il dibattito pubblico per opere di interesse strategico.
È tornato sul tema dei rapporti con la Soprintendenza anche Furio
Honsell. "Noi non sappiamo e non giudichiamo - ha detto il
consigliere di Open Sinistra Fvg - se abbia ragione la Direzione
regionale o l'ente dello Stato, ma dobbiamo verificare che ci sia
piena condivisione, un rapporto di reciproca fiducia con
quell'organismo, per evitare conseguenze negative". Pur
"apprezzando gli sforzi della Direzione e dell'assessore",
Honsell ha corretto l'auspicio dei consiglieri di Maggioranza
circa una "Regione veloce" parlando piuttosto di "Regione
affrettata e precipitosa".
Articolato l'intervento di Francesco Martines (Pd), che ha
osservato come "il passaggio da 3 a 2 momenti progettuali di
fatto recepisce quel che già si faceva, in quanto spesso dopo il
progetto di fattibilità o preliminare si passava al
definitivo-esecutivo". Sulla Soprintendenza, Martines avrebbe
"preferito un contraddittorio in commissione per confrontare le
rispettive posizioni", mentre il consigliere dem è rimasto
perplesso dalla formulazione dell'articolo 1, attinente ai
princìpi generali, in cui si dice che "le amministrazioni
aggiudicatrici applicano e interpretano l'ordinamento regionale
in materia di lavori pubblici. Ma normalmente - ha obiettato - le
leggi si applicano e non si interpretano: questi sono due verbi
in contraddizione".
Perplessità sono state espresse anche da Massimiliano Pozzo (Pd),
che ha criticato quel che gli sembra "un approccio di marketing a
proposito dei concetti di velocità dell'azione amministrativa" e
non è convinto che "grazie a questa norma i Comuni riusciranno a
spendere meglio i fondi del Pnrr. Se dopo 6 anni di
amministrazione di Centrodestra solo 4 Comuni si sono conformati
al Piano paesaggistico - ha osservato l'esponente dem - significa
che forse qualcuno non ha dato una grande mano ai sindaci".
Criticati da Pozzo anche "i tanti rimandi alla normativa
nazionale: forse si poteva fare di più in termini di autonomia
speciale regionale".
ACON/FA