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DDL 16. LAVORI PUBBLICI: SEMPLIFICATA NORMATIVA SU SICUREZZA CANTIERI

27.03.2024
13:41
(ACON) Trieste, 27 mar - Finalità e obiettivi del disegno di legge "Misure di programmazione strategica per lo sviluppo del sistema territoriale regionale" non si toccano. Lo hanno deciso i Gruppi di Centrodestra del Consiglio regionale presieduto da Mauro Bordin e che questa mattina ha iniziato a votare i circa 80 articoli del ddl 16. Inutili, infatti, i tentativi di Open Sinistra Fvg e Pd di introdurre, rispettivamente, una maggiore partecipazione dei cittadini e di abrogare in toto la legge regionale 14/2002 che disciplina i lavori pubblici.

Proprio in merito a questa materia, prevista negli articoli dal 3 al 24 che caratterizzano il Capo II, l'Aula ha deciso di prevedere, come modifiche siglate dall'assessore Cristina Amirante, un allineamento alla disciplina regionale in merito a modalità e tempistiche di approvazione del Piano triennale dei lavori pubblici a quella del Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 36/2023); una semplicazione dell'articolo sulla sicurezza nei cantieri, accogliendo così i suggerimenti delle Ater e dell'Ordine degli ingegneri.

Inoltre, si specifica che i lavori da realizzare in amministrazione diretta non sono inseriti nella programmazione triennale dei lavori pubblici, mentre, accogliendo indicazioni arrivate trasversalmente in Commissione, si evidenzia la Giunta regionale quale organo deputato ad assumere le scelte di indirizzo affermando che le compete l'approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, posto che può sempre delegare la cosa al direttore regionale competente.

Approvata anche la previsione di Stefano Balloch (FdI) in materia di controlli e vigilanza, proposta con lo scopo di accelerare le tempistiche di realizzo delle opere pubbliche, ovvero attuare a livello regionale, tramite una convenzione con l'Autorità nazionale anticorruzione e altri enti, i controlli e le vigilanza per renderli centralizzati e fruibili alle stazioni appaltanti.

Parimenti, Marco Putto e Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), a cui si è aggiunta Serena Pellegrino (Avs), si sono visti dire sì all'introduzione, anche in Friuli Venezia Giulia, del cosiddetto modello Bulding Information Modeling, inteso come sistema informativo digitale per la gestione delle informazioni lungo l'intera vita di una struttura edilizia, dunque dalla progettazione allo smaltimento.

Furio Honsell (Open) si è visto respingere l'introduzione di specifiche sul Codice nazionale inerenti una efficiente gestione delle risorse pubbliche per assicurare una corretta esecuzione delle opere, ma anche delle disposizioni per un rafforzamento dei piani di sicurezza nei cantieri.

Massimiliano Pozzo (Pd) aveva presentato un emendamento, da lui stesso definito simbolico e poi sottoscritto anche da altri esponenti delle Opposizioni, "per sollevare una riflessione sulla necessità di garantire un dibattito pubblico sulle grandi opere, ovvero quelle di importo superiore ai 10 milioni di euro, per evitare che riaccadano situazioni di protesta da parte dei cittadini come nel caso dell'acciaieria che si voleva costruire nella zona dell'Aussa Corno".

Putto, tra le varie richieste volte ad una maggiore conformità al decreto 36/2023 e alle disposizioni nazionali in materia, vede respinta l'introduzione di ulteriori tre categorie da inserire nell'elenco di quelle che possono partecipare alle gare d'appalto.

Molti anche gli emendamenti presentati da Francesco Martines (Pd) e respinti, come quelli che, anche per il consigliere dem, avrebbero portato ad una maggiore aderenza al Codice nazionale ma parimenti dei nuovi requisiti per l'affidamento di lavori pubblici di importo inferiore ai 150mila euro; una facilitazione dell'accesso delle piccole e medie imprese (Pmi) ai lavori pubblici; la previsione, per il contratto d'appalto, della realizzazione di lavori in amministrazione diretta; l'applicazione, per il capitolato generale d'appalto, del decreto del ministro dei Lavori Pubblici 145/2000.

Pellegrino, con i consiglieri Honsell, Rosaria Capozzi (M5S), Martines e Putto, avrebbe infine voluto una parificazione della durata in carica delle Commissioni regionali competenti alla determinazione dell'indennità definitiva per espropriazioni e occupazioni temporanee e d'urgenza ai 5 anni di durata delle legislature regionali, affinché non si crei la possibilità di un organismo nominato dalla precedente Giunta regionale. ACON/RCM-fc



  • Mauro Bordin presiede i lavori d'Aula
    Mauro Bordin presiede i lavori d'Aula
  • L'assessore regionale al Territorio, Cristina Amirante
    L'assessore regionale al Territorio, Cristina Amirante
  • I consiglieri mentre approvano l'articolato del ddl 16
    I consiglieri mentre approvano l'articolato del ddl 16
  • Consiglieri di Centrodestra impegnati con il ddl 16
    Consiglieri di Centrodestra impegnati con il ddl 16
  • L'Aula impegnata nell'approvazione del ddl 16
    L'Aula impegnata nell'approvazione del ddl 16