DDL 16. PAESAGGIO, NO AD ABROGAZIONE BLOCCO NORME RICHIESTA DAL PD - 1
(ACON) Trieste, 27 mar - Una lunga discussione di carattere
prettamente politico ha preceduto l'esame degli articoli del
terzo Capo del ddl 16, relativi alle disposizioni in materia di
pianificazione e paesaggio, durante l'esame in Consiglio
regionale sotto la presidenza di Mauro Bordin.
Il capogruppo del Pd, Diego Moretti, aveva infatti richiesto
tramite un emendamento l'abrogazione dell'intero Capo III,
motivandola con "la preoccupazione per il conflitto tra la Giunta
e la Soprintendenza, organo periferico del ministero della
Cultura. Non è utile - ha aggiunto l'esponente dem - avallare
scelte foriere di contenziosi". Una tesi condivisa esplicitamente
da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg): "Abbiamo accertato che il
Soprintendente non condivide queste norme e si tratta di un
organismo dello Stato con il quale bisogna confrontarsi,
accettando anche tempi più lunghi e i necessari tempi di
ponderazione".
"Si doveva procedere con le altre norme del ddl e non con
queste", ha rincarato la dose Serena Pellegrino (Avs), convinta
che "se c'erano problemi con il Piano paesaggistico regionale
bisognava intervenire in quella direzione nei cinque anni
precedenti. Oggi mettere mano ai meccanismi di conformazione
rischia di modificare lo stesso Ppr. La fretta è sempre cattiva
consigliera".
Anche Nicola Conficoni (Pd) ha sottolineato "lo scontro evidente
tra Giunta e Soprintendenza, che ha avanzato pesanti rilievi di
metodo e di merito sul ddl", mentre la pentastellata Rosaria
Capozzi ravvisa "pericoli nei concetti introdotti per la tutela
di ambiente e territorio, con abbreviazioni che riteniamo
controproducenti". Condivide queste preoccupazioni, censurando
"il mancato dialogo con la Soprintendenza", anche Marco Putto,
relatore di minoranza del ddl per il Patto per l'autonomia-Civica
Fvg, che ha giustificato il voto di astensione del suo gruppo
sull'emendamento Moretti con l'opportunità "di affrontare le
questioni nel merito, come faremo con i successivi emendamenti".
A difesa della Giunta ha parlato invece Markus Maurmair (FdI),
che ha invitato "a usare i termini corretti, visto che quanto
andiamo a modificare riguarda i temi urbanistici e non quelli
ambientali. E poi non dobbiamo rinunciare a esercitare la nostra
autonomia speciale".
Un tasto toccato anche dall'assessore Cristina Amirante: "Siamo
una Regione a statuto speciale e questa Maggioranza ha una
visione diversa da quella, politica anch'essa, espressa dal
Soprintendente. Noi vogliamo dire che possiamo decidere quali
siano le regole dell'urbanistica". L'esponente di Giunta ha poi
spiegato che "il Piano di governo del territorio non deve
conformarsi al Piano paesaggistico, perché ha pari dignità
rispetto a quel documento". L'Aula ha quindi votato a maggioranza
il mantenimento del capo III.
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ACON/FA-fc