DDL 16. AULA CONCLUDE ESAME CAPO III SU PAESAGGIO E PIANIFICAZIONE - 2
(ACON) Trieste, 27 mar - Il Consiglio regionale ha concluso
l'esame del capo III del disegno di legge 16, che conteneva norme
in materia di pianificazione e paesaggio.
Nel corso della lunga discussione sono stati approvati 10
emendamenti, in gran parte presentati da consiglieri di
Maggioranza e Giunta. Solo due proposte delle Opposizioni sono
state accolte: si tratta di un emendamento di Diego Moretti,
capogruppo Pd, che amplia la fattispecie dei beni tutelati ai
sensi del decreto legislativo 42 del 2004, e della proposta di
Marko Pisani (Ssk) di ampliare la capienza dell'uso di vasche
meteoriche, da 50 a 70 metri cubi, "in relazione ai cambiamenti
climatici e a possibili periodi futuri di forte siccità".
A segno tutte le proposte del capogruppo di Fedriga presidente,
Mauro Di Bert. Nel primo di questi emendamenti viene limitata
l'esclusiva competenza regionale in materia paesaggistica ai soli
interventi di demolizione integrale degli edifici esistenti di
rilevanti dimensioni con loro ricostruzione, demandando invece al
Comune delegato la competenza nelle restanti ipotesi di
demolizioni parziali. Una norma difesa dall'assessore alle
Infrastrutture, Cristina Amirante ("Se un Comune vuole esercitare
la sua competenza può farlo, visto che conosce meglio il
contesto"), ma sgradita alle Opposizioni che hanno parlato di
"deroghe e deroghette" (Moretti), "emendamenti dell'ultima ora"
(Marco Putto del Patto-Civica), "ritorno al passato" (Furio
Honsell di Open) e "norma troppo puntuale" (Francesco Martines
del Pd).
Ancora Di Bert ha proposto la norma che garantisce condizioni
minime di intervento nel caso di mancata approvazione della
strumentazione urbanistica entro i termini di legge di 5 anni.
Una norma che, come ha spiegato Amirante, si riferisce al caso
tipico di "costruzioni realizzate prima dell'avvento dei piani
regolatori: al momento chi vive situazioni di questo tipo non può
fare nulla, perché non rientra nelle norme urbanistiche".
Un altro emendamento a prima firma Di Bert consente di
riconoscere e mantenere l'efficacia di certificazioni di
agibilità o abitabilità vetuste, una proposta accolta con favore
anche da gran parte dei consiglieri di Opposizione. Le deroghe al
cosiddetto Piano casa, in modo da consentire la realizzazione di
nuovi spazi di natura accessoria, è un'altra delle proposte
correttive di Di Bert approvate a maggioranza dall'Aula. Come
pure la norma che evita la sanzione demolitoria nei confronti di
interventi di recupero dei sottotetti, un tempo definiti abusivi
e ora non più.
Di Bert ha infine proposto e ottenuto di demandare ai Comuni la
scelta sull'applicazione delle tabelle parametriche relative ai
materiali per l'edilizia, sollevando i dubbi di Massimo
Moretuzzo, capogruppo del Patto-Civica ("Non va bene lasciare il
cerino in mano ai Comuni"), di Moretti che ha chiesto il ritiro
dell'emendamento e di Martines che ha suggerito di "pensare più
ai Comuni e meno alle imprese".
Con un doppio emendamento proposto da Igor Treleani (FdI) e
Simone Polesello (Fp) viene invece ampliata la possibilità per i
Comuni di sospendere gli effetti dello stop delle direttive
qualora l'allungamento della scadenza sia giustificata da
motivazioni relative alla realizzazione di opere pubbliche, non
solo di interesse regionale.
Presentato direttamente dalla Giunta l'emendamento che si
riferisce ai fabbricati storici ristrutturati che, per effetto
delle tecnologie impiantistiche moderne necessarie per il
condizionamento degli edifici, hanno bisogno di volumi tecnici in
copertura: conseguentemente si pone la necessità di raccordarli
con un'unica volumetria dalle minori dimensioni possibili. Un
altro comma della misura di legge consente di sperimentare forme
di collaborazione con ditte estere nell'Hangar 21 del Porto di
Trieste, per attività laboratoristiche e prototipali altamente
innovative, a elevato livello tecnologico e a basso impatto
ambientale.
Disco rosso invece per le proposte di Rosaria Capozzi (M5S)
relative all'introduzione del dibattito pubblico in caso di
progetti di forte impatto - misure sollecitate anche da Serena
Pellegrino di Avs e Massimiliano Pozzo del Pd - e per gli
emendamenti proposti dalla già citata consigliera Pellegrino, che
ha chiesto invano l'abrogazione dell'articolo 29.
2 - fine
ACON/FA-fc