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DDL 16. PELLEGRINO (AVS): MECCANISMO CHE MOSTRERÀ PRESTO CRITICITÀ

27.03.2024
20:48
(ACON) Trieste, 27 mar - "Il disegno di legge 16 approvato oggi mi ha portata a chiedermi di continuo: questa norma è concretamente rivolta al perseguimento dell'interesse pubblico? Quale è l'immagine che l'amministrazione regionale proietta di sé relativamente ai suoi fini istituzionali, varando le misure di programmazione strategica per lo sviluppo del sistema territoriale regionale in materia di infrastrutture e territorio? Il mito della semplificazione quanti danni produrrà nella vita reale dei cittadini?".

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra, che è stata relatrice in Aula per il Gruppo Misto del ddl 16.

"Troppe delle nuove norme regionali - prosegue Pellegrino - sembrano assecondare esigenze di interlocutori specifici della pubblica amministrazione: quelli che interagiscono sul piano dei contratti e degli affidamenti, entro l'orizzonte brevissimo e miope del risultato immediato e nell'indifferenza degli effetti a lungo termine, oppure a risolvere criticità interne dell'amministrazione, che cerca di superare il proprio affanno burocratico semplificando le procedure senza pensare a organizzare diversamente e implementare il proprio apparato".

"Molto inferiore, nel nuovo disegno di legge - sottolinea la consigliera -, l'attenzione a garantire nell'ambito delle procedure che riguardano le scelte in materia di pianificazione territoriale e urbanistica, lo spazio necessario all'interlocuzione con i cittadini (veri destinatari di qualsiasi provvedimento della pubblica amministrazione). Questa norma dimentica banali precauzioni per non tagliare fuori la piena rappresentazione degli interessi e delle aspettative pubbliche, come il farsi carico della massima circolazione dell'informazione, così da assicurare sia piena trasparenza sia massima possibilità di partecipazione".

"Il procedimento di approvazione di questo provvedimento - mette in evidenza l'esponente di Sinistra - non ha lasciato al momento del voto nessuna possibilità, se non la completa dissociazione sul merito delle norme e sul metodo con cui siamo stati costretti ad affrontare questo articolato. Nonostante questo, va detto che insieme a tutta l'Opposizione ho cercato ogni possibile forma di collaborazione con la Giunta, per migliorare un ordito normativo pieno di nodi e difetti".

"Il dibattito però è finito contro un muro - stigmatizza la consigliera -, nonostante la Maggioranza si sia prodigata nel chiedere alle Opposizioni un concorso nella costruzione dei provvedimenti: alla prova dei fatti, ogni suggerimento e quasi tutti i numerosissimi emendamenti sono caduti nel vuoto, mentre i contributi dei portatori di interesse sono rimasti pressoché lettera morta. E' grave che la Giunta e la Maggioranza non abbiano permesso la concorde realizzazione se non di un ottimo risultato, almeno di un risultato migliore rispetto il meccanismo legislativo approvato nel quale si intravvedono scenari inquietanti per il futuro di questa Regione: certamente abbiamo bisogno di semplificazioni, ma non abbiamo davvero bisogno di opacità in materia di appalti ed edilizia, contrapposizioni e conflittualità popolare sulle grandi opere, indebolimento degli obiettivi e dei principi del Piano paesaggistico regionale, contenziosi di ogni tipo, non escluso anche quello con il Governo in materia paesaggistica".

"Licenziare una legge di questa portata - incalza Pellegrino - avrebbe avuto bisogno che non si considerasse uno spreco il tempo dedicato a maggiori approfondimenti e analisi, senza i quali la necessità di sintesi invocata dal Centrodestra sembra piuttosto un sacrificio delle normali dinamiche dell'attività legislativa. Era necessario che si considerassero a fondo le ricadute negative che questo disegno di legge determinerà nella vita di molta parte della popolazione, incluso l'aggravio di impegno ai tecnici presenti nei Comuni".

"Infine era doveroso che gli interventi di semplificazione collegati al Piano paesaggistico regionale, con cui si depotenziano gli scopi di tutelare insieme al bene paesaggistico anche la rete ecologica, la rete dei beni culturali e quella della mobilità lenta - conclude la consigliera di Avs -, fossero stralciati e avviati ad uno specifico percorso legislativo in cui discutere quegli aspetti dello stesso piano sui quali, si badi bene, la Giunta ha avuto un'intera legislatura per intervenire". ACON/COM/mv



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)