SALUTE. DISTURBI PERSONALITÀ, OK UNANIME A MOZIONE SU TUTELA PAZIENTI
(ACON) Trieste, 14 mag - Garantire anche in Friuli Venezia
Giulia la piena applicazione dei livelli di assistenza
sociosanitaria alle persone con disturbi mentali, standard
previsti dal decreto nazionale del 2017.
È questo l'impegno che affida alla Giunta una mozione bipartisan,
con la prima firma congiunta di un consigliere di Opposizione e
di un consigliere di Maggioranza, approvata oggi dall'Aula
all'unanimità dopo che nel corso della discussione tutti i gruppi
politici avevano chiesto di aggiungere la loro esplicita
condivisione al testo.
Il documento prende spunto dall'aumento, in particolare tra i
giovani, dei disturbi mentali certificati, che ormai nel nostro
Paese riguardano più di 4 milioni di persone, ovvero il 6 per
cento della popolazione. E tra questi disturbi assume rilevanza
in particolare il cosiddetto Dpb, ovvero il disturbo borderline
della personalità che comporta instabilità nei rapporti sociali,
marcata impulsività, momenti di rabbia e caos emotivo.
Le moderne psicoterapie - si osserva ancora nelle premesse della
mozione - hanno garantito il miglioramento delle prognosi a lungo
termine di questi disturbi, ma purtroppo ancora molti pazienti
non hanno trovato in Friuli Venezia Giulia un'adeguata
sistemazione residenziale e terapeutica, a dispetto delle
indicazioni del 2017 che in situazioni del genere pongono a
totale carico del sistema sanitario le cure psicologiche.
Il dispositivo della mozione prevede inoltre l'incoraggiamento ad
attività di formazione e di reclutamento di personale adeguato, e
pone in capo all'Esecutivo regionale l'obiettivo di favorire
l'incontro tra il sistema sanitario e i diversi servizi di
protezione sociale, potenziando al contempo le attività di
supporto alle famiglie alle prese con questi problemi.
I due consiglieri proponenti hanno ribadito in Aula l'urgenza di
questo impegno affidato alla Giunta, parlando della necessità di
garantire nello stesso tempo assistenza e inclusione sociale, una
sorta di abbraccio della comunità nei confronti delle persone
affette da questi disturbi, delle famiglie e più in generale di
chi vive al loro fianco.
Altri esponenti delle Opposizioni hanno evidenziato l'opportunità
di una presa in carico globale, sottolineando nuovamente i numeri
del fenomeno e le gravi conseguenze sociali che ne possono
derivare. È un tema - è stato ancora detto - che in passato ha
riscontrato poco interesse da parte delle aule istituzionali, e
ora finalmente si colma un vuoto.
A nome della Giunta, l'assessore regionale alla Salute ha
sottolineato come non si possa dividere la risposta sanitaria da
quella sociale e ha inquadrato questi bisogni nell'ambito di una
società che cambia, in cui si nasce di meno e si vive di più.
Situazione che rende inevitabili delle scelte, in quanto la
fiscalità generale per sua natura non è infinita.
ACON/FA-fc