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IDROELETTRICO. IN IV COMM LE PREOCCUPAZIONI DI COMUNI E COMITATI - 2

28.05.2024
15:22
(ACON) Trieste, 28 mag - Intervenuto in IV Commissione, il Comitato acque Valmeduna si è soffermato sulla natura internazionale delle grandi società concessionarie idroelettriche e sul fatto che Edison è prevalentemente dello Stato francese, quindi si tratta di capitali stranieri che non hanno un ritorno sul territorio friulano e, soprattutto, appartengono a soggetti che hanno dei contenziosi con la Regione Fvg. Il comitato chiede che nei prossimi bandi - che si augura siano fatti presto, dato che le concessioni sono già quasi tutte scadute - sia inserita la clausola che chi ha dei contenziosi con l'ente cedente non possa partecipare alle gare di appalto.

Al pari dei Comuni, si è poi interrogato se nel piano rischi della Protezione civile rientri anche un piano di messa in sicurezza delle dighe. Inoltre, si è detto preoccupato per le ricadute sull'occupazione, ridotta in val Meduna da 76 a 28 unità quando, invece, la presenza umana è insostituibile nella sorveglianza delle dighe attraverso lavoratori qualificati. Infine ha chiesto chi tele-condurrà in futuro l'asta del Cellina dato che, attualmente, è in concessione a Edison assieme all'asta del Meduna, la cui gestione però è scaduta e andrà a gara.

Di disciplinari riduttivi e non aggiornati ha parlato il Comitato Valcellina, a cui pare assurdo che la concessione idroelettrica di Barcis, in scadenza nel 2029, sia assegnata a dei concessionari senza che l'autorità pubblica competente a concederla, la Regione, preveda di chiedere a ciascuno di essi rendicontazioni quanto allo stato di beni e opere demaniali affidati per derivare l'acqua a uso elettrico, sostenibilità della gestione rispetto al contesto territoriale, interventi di risanamento e di miglioramento ambientale e paesaggistico del bacino idrografico, ma anche di compensazione per mitigare l'impatto inevitabile che ha una diga, e infine gestione che garantisca la sicurezza delle cose e delle persone.

Per la Comunità di montagna delle Prealpi friulane orientali, la Lr 21/2020 è in grave ritardo di attuazione e questo non tranquillizza, anche per quanto attiene i fondi da riscuotere. La domanda principale da porsi è come la Regione, stabilito che procederà al rinnovo delle concessioni, intenda comportarsi con i concessionari con cui oggi ha un contenzioso aperto.

Se Legambiente Fvg ha quindi parlato di danni, beffe e colonialismo subiti dalla montagna friulana, a ripercorrere storia e risultati dello studio fatto fare dalla Regione per la costruzione di un bypass sul lago di Cavazzo è stato il Comitato Tutela acque del bacino montano del Tagliamento, a detta del quale va assolutamente rispettato il Piano regionale tutela acque e vanno trovate delle adeguate soluzioni che non badino agli interessi né delle sole società concessionarie, né del locale consorzio di bonifica. Andrebbero all'opposto tenuti in considerazione, in un contesto complessivo, il mantenimento della portata d'acqua del lago di Cavazzo, il controllo delle acque del fiume Tagliamento e il loro versamento per garantire acqua alla pianura, assicurandosi che le falde acquifere non siano in sofferenza.

Diverse le perplessità sollevate alla fine delle audizioni dai consiglieri dei Gruppi di opposizione, da chi ha lamentato mancanza di incisività da parte della Regione Fvg verso le società concessionarie, sino all'accusa di essere succubi di logiche lobbistiche del Parlamento, mentre ci si dovrebbe chiedere il perché di tanti ricorsi e si dovrebbe far valere di più la propria autonomia, non accettando proroghe ma accelerando il processo per nuove concessioni. Al contempo, però, per alcuni bisognerebbe anche assicurarsi che non vi sia sperequazione tra i Comuni montani, tra chi ha e non ha bacini idroelettrici nel proprio territorio, e dunque far sì che la ripartizione delle risorse sia solidale tra tutta la montagna. Se è vero che il Fvg non è tappeto delle multinazionali, come affermato dalla Giunta, allora si accolga la richiesta di una clausola che escluda dai bandi di gara chi ha contenziosi con la Regione.

Ma proprio rispetto a quest'ultimo punto, l'Amministrazione regionale ha spiegato che la partecipazione o meno di alcuni soggetti non è una previsione discrezionale, ma viene stabilita dal Codice nazionale degli appalti. Inoltre, a dimostrazione che la Regione non è immobile, nel 2022, con la legge 18, è stata creata la società per azioni Fvg Energia. E ancora: se i 180 giorni per i regolamenti della Lr 21/2020 non sono stati rispettati è per le richieste avanzate nel frattempo da alcuni consiglieri regionali e da territori che volevano essere inseriti nella spartizione dei canoni; sull'ammontare di questi ultimi, vi sono contenziosi aperti nelle Regioni Veneto, Lombardia e Abruzzo, mentre il Fvg ha optato per delle proposte ai concessionari al di là della via giudiziale, ora in attesa di risposte. Inoltre è preminente contrattare i valori dei beni bagnati e dei beni asciutti, perché il valore stabilito dai concessionari non è quello della Regione.

2 - segue ACON/RCM-fa



  • Un altro momento della seduta della IV Commissione
    Un altro momento della seduta della IV Commissione