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SESSIONE EUROPEA. AUDIZIONI IN V COMM: ECCO L'UE CHE VORREMMO - 2

03.06.2024
14:54
(ACON) Trieste, 3 giu - Sindacati, mondo della cooperazione, associazioni dei datori di lavoro, agenti economici e rappresentanti degli enti locali. La seconda parte dell'audizione in V Commissione dedicata alla Sessione europea ha messo in fila una serie di riflessioni sugli obiettivi strategici dell'Ue, declinati a partire da diversi angoli visuali.

Il sindacato Ugl ha posto con preoccupazione l'accento sul fenomeno dei giovani del Friuli Venezia Giulia che scelgono di andare a lavorare all'estero, raccomandando alle istituzioni di offrire loro le opportunità per rimanere in regione.

Il rappresentante di Confcooperative Fvg si è invece soffermato sull'obiettivo climatico 2040 che spinge verso tecniche rispettose del terreno in agricoltura, e alla ricerca su varietà di piante resistenti alle malattie. Viene valutato con interesse anche l'obiettivo 13 che prefigura un diploma scolastico europeo congiunto, strumento considerato prezioso dai datori di lavoro.

Se Confartigianato imprese Gorizia si è limitata a preannunciare una relazione che verrà consegnata alla Commissione, Legacoop Fvg ha raccomandato di rafforzare le norme che favoriscono l'economia sociale, ovvero un'economia al servizio delle persone, mettendo l'accento anche sul tema dell'agrobiodiversità, con la necessità di valorizzare le specie autoctone.

Confindustria Udine porterà invece all'attenzione del Consiglio regionale un documento centrato su green deal e innovazione. Il filo conduttore, è stato spiegato oggi in aula, è la centralità della manifattura e dell'industria, vera macchina della crescita, che rappresenta il 95% dell'export. Secondo l'organizzazione datoriale, Italia e Fvg si dovrebbero concentrare su prodotti e servizi ad alto livello di conoscenza.

Fondazione Agrifood, dal canto suo, ha posto il tema del sostegno al food system, in un mondo che non deve più dare per scontata la disponibilità di cibo per tutti, negli anni a venire. È stato ricordato come esistano oggi in Fvg 500 imprese che puntano sulle filiere locali, con migliaia di prodotti.

In collegamento da remoto, il rappresentante di Federdistribuzione ha condiviso l'urgenza di attuare misure che consentano di passare da un modello lineare all'economia circolare, ma raccomanda di adottare un percorso pragmatico e business-frendly per permettere agli operatori economici di potersi adeguare.

Molto articolato l'intervento del rappresentante dell'Autorità portuale di Trieste, che per prima cosa ha tradotto in numeri la crescente mole di attività attorno allo scalo: 2200 arrivi di navi all'anno, 12mila treni merci, 40 milioni di tonnellate-anno di olio greggio, 300mila mezzi pesanti che alimentano un interscambio in particolare con la Turchia. Le ricadute economiche sul territorio sono imponenti, con 13-14mila lavoratori nella sola Trieste e i conseguenti positivi riflessi sulla fiscalità regionale.

Ma il contraltare sono i troppi giovani che lasciano il Nordest, 470mila under 34 in dieci anni, che vanno in qualche modo ri-attratti per non perdere il presente e il futuro. Affrontato anche il tema del Pnrr, con circa 600 milioni di euro di investimento che dovranno essere concretizzati entro due anni, il problema della concorrenza dei porti del Nord Europa, già attivi anche sull'obiettivo dell'idrogeno verde, e il capitolo relativo all'innovazione, tra agricoltura verticale e cavi sottomarini per il trasporto dei dati. È stato infine ricordato che il Porto ha già raggiunto l'obiettivo Ue della percentuale di trasporto intermodale nave-treno, per ridurre il peso dei collegamenti su gomma.

Sono stati i rappresentanti di Anci e Aiccre Fvg a chiudere l'audizione. Per il presidente regionale dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) le priorità sono garantire la resilienza dei territori e delle comunità locali con i fondi della coesione, tutelare la tipicità di storia e cultura senza standardizzare ogni settore sociale, dare garanzie alle imprese locali nell'approccio a nuovi sistemi alimentari sostenibili, ridurre l'impatto dell'agrivoltaico e introdurre con gradualità le energie rinnovabili. Anche l'obiettivo delle case green rischierebbe di rivelarsi impraticabile in Fvg. Viene inoltre raccomandato di mettere i Comuni in condizione di fruire dei finanziamenti europei.

L'Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa (Aiccre), per voce del suo presidente, ha lamentato invece l'ancora insufficiente coinvolgimento degli enti locali nell'elaborazione delle proposte da portare in sede europea, ricordando che il cittadino vede nei municipi l'ente più vicino e prossimo alle sue esigenze. Viene dunque auspicato un dialogo permanente con gli enti locali da parte del nuovo Parlamento europeo.

Un breve dibattito - con l'intervento di un consigliere di Opposizione che ha giudicato preoccupante la mancata presenza all'audizione dei rappresentanti dell'attuale Europarlamento e dei parlamentari eletti in regione, chiedendo poi alcuni chiarimenti tecnici agli auditi - ha concluso la seduta della V Commissione.

2 - fine ACON/FA



  • Un momento della seduta della V Commissione
    Un momento della seduta della V Commissione