SESSIONE EUROPEA. AUDIZIONI IN V COMM: ECCO L'UE CHE VORREMMO - 2
(ACON) Trieste, 3 giu - Sindacati, mondo della cooperazione,
associazioni dei datori di lavoro, agenti economici e
rappresentanti degli enti locali. La seconda parte dell'audizione
in V Commissione dedicata alla Sessione europea ha messo in fila
una serie di riflessioni sugli obiettivi strategici dell'Ue,
declinati a partire da diversi angoli visuali.
Il sindacato Ugl ha posto con preoccupazione l'accento sul
fenomeno dei giovani del Friuli Venezia Giulia che scelgono di
andare a lavorare all'estero, raccomandando alle istituzioni di
offrire loro le opportunità per rimanere in regione.
Il rappresentante di Confcooperative Fvg si è invece soffermato
sull'obiettivo climatico 2040 che spinge verso tecniche
rispettose del terreno in agricoltura, e alla ricerca su varietà
di piante resistenti alle malattie. Viene valutato con interesse
anche l'obiettivo 13 che prefigura un diploma scolastico europeo
congiunto, strumento considerato prezioso dai datori di lavoro.
Se Confartigianato imprese Gorizia si è limitata a preannunciare
una relazione che verrà consegnata alla Commissione, Legacoop Fvg
ha raccomandato di rafforzare le norme che favoriscono l'economia
sociale, ovvero un'economia al servizio delle persone, mettendo
l'accento anche sul tema dell'agrobiodiversità, con la necessità
di valorizzare le specie autoctone.
Confindustria Udine porterà invece all'attenzione del Consiglio
regionale un documento centrato su green deal e innovazione. Il
filo conduttore, è stato spiegato oggi in aula, è la centralità
della manifattura e dell'industria, vera macchina della crescita,
che rappresenta il 95% dell'export. Secondo l'organizzazione
datoriale, Italia e Fvg si dovrebbero concentrare su prodotti e
servizi ad alto livello di conoscenza.
Fondazione Agrifood, dal canto suo, ha posto il tema del sostegno
al food system, in un mondo che non deve più dare per scontata la
disponibilità di cibo per tutti, negli anni a venire. È stato
ricordato come esistano oggi in Fvg 500 imprese che puntano sulle
filiere locali, con migliaia di prodotti.
In collegamento da remoto, il rappresentante di
Federdistribuzione ha condiviso l'urgenza di attuare misure che
consentano di passare da un modello lineare all'economia
circolare, ma raccomanda di adottare un percorso pragmatico e
business-frendly per permettere agli operatori economici di
potersi adeguare.
Molto articolato l'intervento del rappresentante dell'Autorità
portuale di Trieste, che per prima cosa ha tradotto in numeri la
crescente mole di attività attorno allo scalo: 2200 arrivi di
navi all'anno, 12mila treni merci, 40 milioni di tonnellate-anno
di olio greggio, 300mila mezzi pesanti che alimentano un
interscambio in particolare con la Turchia. Le ricadute
economiche sul territorio sono imponenti, con 13-14mila
lavoratori nella sola Trieste e i conseguenti positivi riflessi
sulla fiscalità regionale.
Ma il contraltare sono i troppi giovani che lasciano il Nordest,
470mila under 34 in dieci anni, che vanno in qualche modo
ri-attratti per non perdere il presente e il futuro. Affrontato
anche il tema del Pnrr, con circa 600 milioni di euro di
investimento che dovranno essere concretizzati entro due anni, il
problema della concorrenza dei porti del Nord Europa, già attivi
anche sull'obiettivo dell'idrogeno verde, e il capitolo relativo
all'innovazione, tra agricoltura verticale e cavi sottomarini per
il trasporto dei dati. È stato infine ricordato che il Porto ha
già raggiunto l'obiettivo Ue della percentuale di trasporto
intermodale nave-treno, per ridurre il peso dei collegamenti su
gomma.
Sono stati i rappresentanti di Anci e Aiccre Fvg a chiudere
l'audizione. Per il presidente regionale dell'Associazione
nazionale Comuni italiani (Anci) le priorità sono garantire la
resilienza dei territori e delle comunità locali con i fondi
della coesione, tutelare la tipicità di storia e cultura senza
standardizzare ogni settore sociale, dare garanzie alle imprese
locali nell'approccio a nuovi sistemi alimentari sostenibili,
ridurre l'impatto dell'agrivoltaico e introdurre con gradualità
le energie rinnovabili. Anche l'obiettivo delle case green
rischierebbe di rivelarsi impraticabile in Fvg. Viene inoltre
raccomandato di mettere i Comuni in condizione di fruire dei
finanziamenti europei.
L'Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle
Regioni d'Europa (Aiccre), per voce del suo presidente, ha
lamentato invece l'ancora insufficiente coinvolgimento degli enti
locali nell'elaborazione delle proposte da portare in sede
europea, ricordando che il cittadino vede nei municipi l'ente più
vicino e prossimo alle sue esigenze. Viene dunque auspicato un
dialogo permanente con gli enti locali da parte del nuovo
Parlamento europeo.
Un breve dibattito - con l'intervento di un consigliere di
Opposizione che ha giudicato preoccupante la mancata presenza
all'audizione dei rappresentanti dell'attuale Europarlamento e
dei parlamentari eletti in regione, chiedendo poi alcuni
chiarimenti tecnici agli auditi - ha concluso la seduta della V
Commissione.
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ACON/FA