MULTIUTILITY. LOBIANCO (FI): PRIMI A DOTARCI DI UNA NORMA DI LIVELLO
(ACON) Trieste, 18 giu - "Il disegno di legge 19, oggi
all'esame dell'Assemblea legislativa, mira a concretizzare i
principi sanciti dalle normative regionali e nazionali
riguardanti la gestione del servizio idrico integrato e del
servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. L'obiettivo è
quello di attuare le disposizioni della legge regionale 5/2016 in
materia riorganizzando tali servizi in un modello che garantisca
efficienza, efficacia e sostenibilità ambientale e sociale".
Così Michele Lobianco (FI), relatore per la Maggioranza del ddl
19, che ha poi evidenziato cosa prevede il decreto legislativo
152/2006 quanto a superamento del frazionamento dei servizi
idrico e dei rifiuti mediante l'incentivazione alle fusioni, per
incorporazione, delle società in house a totale partecipazione
pubblica e come a ciò rispondano i contenuti del ddl regionale 19.
Lobianco ha poi esplicitato ciascun articolo, dal numero 1, che
stabilisce lo scopo del provvedimento, ovvero superare la
frammentazione nella gestione del servizio idrico integrato e
nella gestione integrata dei rifiuti urbani, all'8, che prevede
l'entrata in vigore, passando per il 2 (erogazione di incentivi
regionali finalizzati all'aumento di capitale dei Comuni che
detengono partecipazioni nelle società in house affidatarie dei
servizi e interessate dalle fusioni), il 3 (presentazione delle
domande di incentivo), il 4 (rendicontazione dell'incentivo), il
5 (regolamento per la valutazione delle operazioni societarie di
fusione, l'entità massima degli incentivi ai Comuni e relativo
procedimento), il 6 (relazione annuale della Giunta regionale
sullo stato di attuazione della legge) e il 7 (copertura
finanziaria).
"Accogliamo con favore questa norma", ha quindi spiegato, perché
"l'obiettivo è superare l'eccessiva frammentazione gestionale e
migliorare questi servizi essenziali per i cittadini attraverso
una pianificazione più efficace degli investimenti, senza
comportare aumenti di tariffe a carico degli utenti".
"A tal fine, lo strumento individuato è la fusione per
incorporazione delle società in house, società a totale
partecipazione pubblica". Questo perché, ha detto il relatore
forzista, "è quello che risulta più pratico in quanto
consentirebbe all'Autorità unica per i servizi idrici e rifiuti
(Ausir) di affidare direttamente i servizi in questione a società
interamente pubbliche, purché queste rispettino i requisiti
prescritti dall'ordinamento europeo per la gestione in house".
"L'in house providing costituisce, infatti, un'applicazione
concreta del principio di auto-organizzazione amministrativa che
si estrinseca mediante il cosiddetto controllo analogo a quello
esercitato sugli uffici e servizi propri dell'ente Regione
controllante; pertanto - ha evidenziato da ultimo Lobianco -,
tale controllo è in grado di porre un'influenza determinante sia
sugli obiettivi strategici, sia sulle decisioni significative
poste in essere dalla società controllata".
ACON/RCM