MULTIUTILITY. MORETTI (PD): DDL 19 È MERA APPLICAZIONE DELLA LR 5/2016
(ACON) Trieste, 18 giu - "Il disegno di legge 19, presentato
come un passaggio importante nell'ambito dell'incentivazione alle
aggregazioni societarie, non è che l'applicazione del comma 4
dell'articolo 16 della legge regionale 5 del 2016, che prevede la
possibilità, da parte della Regione, di individuare specifici
strumenti per incentivare e favorire i processi di aggregazione.
Nulla di più, nulla di meno".
Lo ha detto all'Aula il relatore per la minoranza Diego Moretti
(Pd), in merito ai contenuti del ddl 19 sugli incentivi per
l'aggregazione delle gestioni del servizio idrico integrato e del
servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani sul quale il
suo Gruppo in IV Commissione "si è astenuto non tanto per il
merito, quanto per le tempistiche e per i suoi riflessi sui
territori. Il voto in Aula dipenderà dall'esito dei lavori".
Moretti ha voluto, così, ricordare che "le aggregazioni
societarie nei settori dei servizi pubblici rappresentano un tema
sul quale il legislatore regionale e gli enti locali del Friuli
Venezia Giulia hanno sempre posto grande attenzione" e che già
nei primi anni Duemila "il Friuli Venezia Giulia e il Veneto
Orientale tentarono di costruire un'unica società di gestione dei
servizi acqua e rifiuti, la Nord Est Servizi (Nes), che fu
un'occasione persa".
"Oggi ci troviamo di fronte ad un altro contesto, sia politico
che societario", ha aggiunto il dem, facendo presente "come
l'esigenza di pensare ad aggregazioni più ampie di quelle attuali
per le società (pubbliche) sia sentita in primis dalle aziende di
gestione del sistema idrico integrato in regione. Un dialogo,
però, che in alcuni territori ha visto gran parte degli enti
locali, soci delle stesse società pubbliche, all'oscuro di tale
disegno".
Il consigliere ha puntato molto sull'aspetto del "coinvolgimento
dei soci e della politica locale per evitare che vi siano
progetti calati dall'alto, senza l'adeguata condivisione, e che
alcuni territori vengano penalizzati rispetto ad altri". E ha poi
fatto presente "la riscrittura, attraverso un emendamento del Pd,
dell'articolo 1, dove è stato inserito nelle finalità della norma
il concetto di sostenibilità del servizio della gestione
nell'ipotesi di fusione, ampliando il concetto iniziale, previsto
solo per il superamento della frammentazione nelle gestioni".
"All'articolo 2 - ha ricordato infine -, una parte degli auditi
ha rappresentato la necessità di ampliare i contributi anche alle
altre operazioni societarie di aggregazione, non limitarlo alla
fusione per incorporazione. Così come all'articolo 5, che prevede
un regolamento regionale attuativo, andrebbe previsto un
passaggio nella competente Commissione consiliare". E ha fatto
presente che "non si tratta di aiuti di Stato, perchè gli
incentivi vanno solo ai Comuni, mai alle società".
ACON/RCM-fa