MULTIUTILITY. PELLEGRINO (AVS): NO UNIFICAZIONI SERVIZI ACQUA-RIFIUTI
(ACON) Trieste, 17 giu - "Relativamente al ddl 19, il Gruppo
misto - composto da Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle
e Open Sinistra Fvg, ndr - concorda sulla necessità di non
incentivare le aggregazioni di società in house che gestiscono il
servizio integrato dei rifiuti urbani con quelle che gestiscono i
servizi idrici integrati. Nessun motivo per favorire
l'aggregazione di gestori di rifiuti con i gestori dell'acqua è
emerso durante le audizioni, mentre troviamo ragionevole, a ben
predeterminate condizioni, sostenere le fusioni per
incorporazione tra società in house operanti nel medesimo
settore, in base allo stesso Piano d'ambito e con uguali contesti
normativi".
Lo ha affermato la consigliera regionale di Alleanza Verdi e
Sinistra, Serena Pellegrino, relatrice per la Minoranza del ddl
19 in materia di aggregazione dei servizi idrici e rifiuti
urbani.
"Da quello che abbiamo riscontrato nelle audizioni - ha
evidenziato Pellegrino - il settore del servizio idrico integrato
è favorevolmente disposto e pronto alle aggregazioni. Ha senso,
quindi, delimitare a questo comparto l'operatività del disegno di
legge, se non altro perché questa scelta consentirebbe di
definire un orizzonte temporale entro il quale veder concluse le
fusioni, prospettiva che, invece, sfuma considerando i servizi di
gestione dei rifiuti urbani".
L'esponente del Centrosinistra ha poi menzionato l'emendamento a
prima firma di Nicola Conficoni(Pd), approvato in IV Commissione,
che inseriva all'articolo 1 del ddl l'espressione "maggiormente
sostenibili" a proposito delle gestioni. "Questo non è certamente
un male - ha detto Pellegrino - ma va detto anche che si tratta
di un'espressione dal vacuo significato, ormai un vezzo retorico
che non produce un impegno specifico o un'effettiva
predeterminazione del per chi e per che cosa si chieda la
sostenibilità. Personalmente, ritengo quindi che si tratti di una
criticità contenutistica grave, che interessa direttamente la
cittadinanza".
"Purtroppo - ha proseguito l'esponente di opposizione - anche
questo ddl non esclude la prospettiva che il servizio idrico
integrato finisca un domani nel meccanismo di spartizione tra
grandi società e multiutility. Il regolamento attuativo di questa
legge, dei cui contenuti il ddl dice ben poco, dovrà rispecchiare
concretamente nei suoi meccanismi i buoni propositi espressi in
quest'Aula, soprattutto da molti gestori, sul mantenimento della
gestione pubblica del servizio idrico integrato".
"Si auspica - ha concluso Pellegrino - che gli emendamenti
presentati al disegno in votazione siano letti, valutati e
accolti non come opposizione ma come utili contributi alla
realizzazione della volontà popolare espressa nel 2011 da 26
milioni di italiani che si recarono alle urne per escludere che
sull'acqua si possa fare profitto. Da allora c'è comunque chi,
grazie all'acqua pubblica, distribuisce dividendi mentre
diminuisce gli investimenti. Ecco perché chiediamo di rafforzare
quanto più possibile, e con ogni strumento disponibile, la natura
di bene comune e che la proprietà dell'acqua e la sua gestione
restino pubbliche".
ACON/SM-fc