AUTONOMIA DIFFERENZIATA. PELLEGRINO (AVS): DIVERSITÀ ACUITE OVUNQUE
(ACON) Trieste, 19 giu - "Pensare che l'autonomia differenziata
sia la panacea di tutti i mali non solo è sbagliato, ma equivale
a prendere in giro i cittadini del Bel Paese". Lo dichiara in una
nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, esponente di
Alleanza Verdi e Sinistra, all'indomani del via libera anche
dalla Camera che ha licenziato il provvedimento con 172 sì, 99
voti contrari e 1 astenuto.
"Siamo di fronte ad un meccanismo - aggiunge Pellegrino - per
mezzo del quale il Governo dà seguito all'iniziativa di richiesta
delle Regioni a statuto ordinario e attribuisce loro autonomia
legislativa su materie di competenza concorrente e di competenza
esclusiva dello Stato: scuola, lavoro, ricerca, ambiente, salute,
sanità, commercio, solo per citarne alcune. In aggiunta alle
nuove competenze, le Regioni potranno anche trattenere il gettito
fiscale, che quindi non verrebbe più distribuito su base
nazionale a seconda delle necessità collettive".
"Le Regioni - incalza la consigliera - entrano così in un
meccanismo competitivo sulle prestazioni, come già avviene in
contesto sanitario, e sui diritti fondamentali del lavoro,
competizione che non potrà che rivelarsi al ribasso e quindi
nella direzione del peggioramento delle condizioni reali di vita
di chi lavora, alimentando nel contempo il vizio già ampiamente
diffuso della delocalizzazione, questa volta tra regioni".
!Il modello di gestione della sanità che in Friuli Venezia Giulia
stiamo contestando con tutte le nostre forze - prosegue
l'esponente di Opposizione - si applicherà, in forza delle mutate
competenze, anche nel sociale, nella scuola, nell'ambiente, e via
dicendo. In un mondo dove anche l'Unione europea comincia a avere
problemi in un pianeta sempre più globalizzato ci troveremo, in
estrema sintesi, 21 piccole patrie con ordinamenti e interessi
che potranno anche collidere fra loro".
"Riguardo all'istruzione ad esempio - commenta Pellegrino -, si
apriranno autostrade verso il privato, privilegiando quindi chi
potrà permetterselo, e verso l'aziendalizzazione della scuola, il
cui processo già in atto arriverà a compimento: le aziende,
assieme ai loro interessi e profitti, entreranno sotto la voce
'territorio', ma anche in modo esplicito attraverso insegnanti di
provenienza aziendale come già accade, in una istituzione che ha
costituzionalmente ben altre finalità, legate ai principi
espressi fin dai primi articoli della Costituzione, quelli che
parlano di solidarietà, inclusione sociale, rimozione degli
ostacoli. La scuola della Repubblica, scuola di libertà,
democrazia, nata a formare le coscienze critiche di cittadini e
cittadine, cesserà di esistere".
"Sulla salute - così ancora la consigliera - sono evidenti i
danni del regionalismo anche nel Friuli Venezia Giulia. Le
disuguaglianze ne verrebbero approfondite non solo tra il Nord e
il Sud d'Italia, ma tra le Regioni tutte, nonché all'interno di
ogni singolo territorio regionale. Aggiungo che, con
l'approvazione della legge di modifica costituzionale, nel
combinato disposto viene blindato il potere in poche mani. Unica
insufficiente e incerta certezza - conclude l'esponente di Avs -
sarà rappresentata dai livelli essenziali di prestazioni che
dovranno essere garantiti in modo uniforme a tutti i cittadini,
indipendentemente dalla Regione di residenza. Potremmo definirlo
come il minimo sindacale. Io lo definirei, più correttamente,
come il famoso pane e acqua di antica memoria."
ACON/COM/rcm