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SALUTE. AULA: NO MOZIONE CSX SU DIRITTO DI GARANZIA SU LISTE D'ATTESA

19.06.2024
18:59
(ACON) Trieste, 19 giu - Promuovere l'esercizio del diritto di garanzia sulle liste di attesa per le prestazioni sanitarie: un titolo apparentemente semplice come la richiesta che avanza, per la mozione bocciata dal Centrodestra e che vede primo firmatario Nicola Conficoni, a cui seguono i nomi di tutti i colleghi del Pd, al pari degli altri consiglieri dei Gruppi di opposizione.

Nelle premesse si ricorda che "nel caso in cui la prestazione di primo accesso (con classe di priorità B, D o P) non sia assicurata nei tempi massimi previsti, le Aziende sanitarie provvedono ad autorizzarne l'esecuzione in libera professione rimborsando all'utente la spesa sostenuta ad eccezione del costo del ticket", ma "come attestano anche i pochissimi rimborsi sinora erogati, molti cittadini non sono a conoscenza di questa opportunità".

Ecco che l'impegno richiesto alla Giunta regionale, nella sua totalità prevede di semplificare e uniformare le procedure delle Aziende sanitarie; facilitare l'accesso ai percorsi di tutela, anche aumentando il numero degli sportelli; pubblicizzare di più il diritto di garanzia.

"L'Azienda regionale di Coordinamento per la Salute (Arcs) - è stata la risposta dell'assessore Riccardo Riccardi - ha già fatto un lavoro che determina la condizione dell'esercizio di garanzia seguendo le disposizioni delle linee guida ed entro la fine di giugno ci sarà l'adozione dei regolamenti da parte delle Aziende sanitarie".

"Il diritto di garanzia - così ancora Riccardi - viene richiesto, secondo il modello che è in corso di completamento, da parte del Cup, il quale, in ordine alla scala di priorità, avrà da 4 a 40 giorni di tempo per rispondere. Posto che i Cup verificheranno prima di tutto la possibilità di dare una risposta presso una struttura vicina, va detto che un'Azienda sanitaria può offrire prestazioni in qualsiasi struttura, a prescindere dalla residenza del paziente. La non accettazione dell'offerta comporterà la fuoriuscita dal percorso di garanzia. Per questo primo livello, le Aziende potranno anche attingere dalla libera professione. Nel caso in cui le Aziende non riescano a rispondere entro i termini imposti, potrà autorizzare il cittadino, con specifica e circostanziata richiesta, a rivolgersi ad altre strutture, accreditate o no. I costi per il cittadino saranno solo quelli dell'eventuale ticket.

Precedentemente, Carlo Bolzonello (Fp) aveva provato una mediazione riscrivendo alcune delle premesse e riformulando gli impegni perché, aveva spiegato, "le liste di attesa sono un ovvio problema, ma dobbiamo fare un'operazione di verità. Questo, invece, sembra più un testo provocatorio, che non tiene conto dei mezzi in nostro possesso". Ma era stato tutto inutile.

Conficoni in permessa aveva fatto una riflessione preoccupata: "Le statistiche, in Friuli Venezia Giulia vedono una percentuale al 10% di chi rinuncia a curarsi. Nel 2009, si è fatta una legge che prevede percorsi di tutela che vanno dalla ricalendarizzazione delle prestazioni all'autorizzazione a rivolgersi al privato. Cinque anni fa, con delibera, l'assessore Riccardo Riccardi si è vantato di aver approvato il regolamento attuativo della legge e sui giornali ha parlato di 'inaugurazione di una nuova stagione', ma così non è stato e ha dovuto ammettere il flop dell'iniziativa".

"Bisogna rivedere i percorsi di accesso e di garanzia, perché difficili e spesso sconosciuti, ecco la ragione di riportare in Aula la questione", aveva aggiunto facendo presenti le passate richieste di snellimento delle procedure della collega Manuela Celotti, cadute nel vuoto. Cosa poi ripresa dalla stessa Celotti, che aveva aggiunto: "Il diritto di garanzia non viene applicato non solo per complessità, ma perché, per ammissione di alcune Aziende, le procedure non ci sono proprio. Eppure non è così difficile prevedere un fondo per rimborsare i cittadini delle prestazioni avute dal privato perché il pubblico non ce la fa; è una questione da prevedere in Assestamento di bilancio".

Serena Pellegrino (Avs), da sempre preoccupata per una privatizzazione della sanità, aveva avanzato delle soluzioni a quanto intrapreso dalla Regione, che vanno da un confronto serrato con il Governo al non ricorrere agli straordinari per adeguare gli stipendi degli operatori sanitari italiani alla media europea. E Furio Honsell (Open) aveva parlato di "percorso semplice che viene richiesto dalla mozione, che certamente avrà un onere ma la norma disposta deve essere esigibile, altrimenti è un inganno". ACON/RCM



  • Nicola Conficoni (Pd)
    Nicola Conficoni (Pd)
  • L'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, e alle sue spalle il presidente del Cr Fvg, Mauro Bordin
    L'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, e alle sue spalle il presidente del Cr Fvg, Mauro Bordin
  • Carlo Bolzonello (Fp)
    Carlo Bolzonello (Fp)
  • I banchi delle Opposizoni
    I banchi delle Opposizoni