LAVORO. OK AULA QUASI UNANIME A MOZIONE CONTRO CAPORALATO, PD NON VOTA
(ACON) Trieste, 19 giu - Approvata quasi all'unanimità, con il
Pd che non ha preso parte al voto e tutti gli altri favorevoli,
la mozione a prima firma del capogruppo di Fedriga presidente in
Consiglio regionale, Mauro Di Bert, sul fenomeno del caporalato.
Nello specifico la mozione impegna "la Giunta a valutare
l'opportunità di promuovere, presso le opportune sedi statali,
l'inquadramento del reato di intermediazione e sfruttamento del
lavoro nell'ambito dei reati di spia e, quindi, l'inserimento del
delitto di associazione per delinquere nei reati di competenza
della Procure distrettuali Antimafia".
"Questa mozione - ha spiegato Di Bert in Aula - riguarda un
problema di grande attualità, attenzionato anche nel corso di un
convengo organizzato lo scorso dicembre presso il Consiglio
regionale dall'Osservatorio Antimafia. Alle Procure distrettuali
è demandata la competenza per una serie di reati, tra cui quello
previsto per l'associazione per delinquere, che possono anche
essere finalizzati allo sfruttamento dei lavoratori, oltre che
all'introduzione illecita di cittadini extra-comunitari da
destinare alla prostituzione o, comunque, allo sfruttamento
sessuale e lavorativo. L'intento è quello di far rientrare queste
attività nei reati spia, ciò non vuol dire attribuire sempre una
matrice organizzata al fenomeno del caporalato ma permettere alle
Dia, nel caso ci sia il sospetto del delitto di associazione a
delinquere, la presa in carico delle indagini investigative".
Il capogruppo di Fp ha, infine, evidenziato di "essere cosciente
che, con la mozione, si vanno a toccare competenze che non sono
regionali, ma statali" ritenendo "tuttavia che tale dispositivo
può essere uno stimolo per coloro che sono preposti a contenere
il caporalato".
La mozione ha trovato piena condivisione da parte di tutta la
Maggioranza e da buona parte delle Opposizioni (Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg, Alleanza Verdi e Sinistra, Open Sinistra
Fvg e Movimento 5 Stelle) che ne hanno chiesto la sottoscrizione.
Il capogruppo di Forza Italia, Andrea Cabibbo, ha ricordato il
recentissimo tragico incidente, avvenuto a Latina, del giovane
indiano di 31 anni morto dopo due giorni di agonia, dopo aver
subito un incidente sul lavoro. "Il giovane, invece di essere
soccorso - ha detto Cabibbo - è stato abbandonato davanti alla
sua abitazione con il braccio tranciato. Questi episodi non
dovrebbero accadere in nessun Paese".
Serena Pellegrino (Avs) ha presentato un emendamento al testo,
che è stato accolto, con il quale si "sottolinea l'impegno della
Regione Fvg nel contrasto a tutte le forme di sfruttamento del
lavoro e dei fenomeni di esclusione e svantaggio ad esso
connessi". "È una premessa - ha spiegato Pellegrino - che da
lustro alla nostra regione".
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha evidenziato che "sul
territorio regionale, molto spesso, non ci sono contratti che
tutelano i lavoratori" e ha ribadito che "sul tema del lavoro
nero e della tutela dei lavoratori vi è ancora molto fare". Per
Rosaria Capozzi (M5S), "il contrasto allo sfruttamento lavorativo
è una prerogativa politica".
Diversa la posizione, invece, di Diego Moretti, capogruppo del
Pd, che ha annunciato, a nome di tutti i colleghi del gruppo, la
non partecipazione al voto alla mozione in quanto "pur
condividendo che il caporalato e l'intermediazione illecita
vadano combattuti, il Consiglio regionale non ha elementi e
possibilità per intervenire rispetto al tema specifico" e che
"gli osservatori antimafia restano per l'appunto meri
osservatori".
In risposta, è intervenuto l'assessore alla Sicurezza e
all'Immigrazione, Pierpaolo Roberti, che ha ribadito che "la
mozione di Di Bert è a una mozione di indirizzo politico come
tante altre approvate dall'Aula", e che "sarebbe stato
auspicabile l'unanimità sull'espressione del voto per un problema
molto attuale", mentre Di Bert ha concluso che "la mozione
presentata è stata condivisa anche dal Procuratore Antimafia".
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