CABINOVIA TS. AUDIZIONE IN IV COMM: LE RAGIONI DEL SÌ ALL'OPERA - 2
(ACON) Trieste, 24 giu - Un breve intervento politico del
sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e un più articolato riassunto
tecnico del dirigente municipale Giulio Bernetti: così sono state
spiegate ai consiglieri della IV Commissione, riuniti nell'aula
del Consiglio regionale sotto la presidenza di Alberto Budai
(Lega), le ragioni di chi continua a credere nel progetto della
cabinovia di Trieste.
"Sarà una grande opportunità - ha spiegato il primo cittadino del
capoluogo regionale - non solo per i cittadini ma anche per i
turisti: immaginate una persona che prende la cabinovia e si
trova davanti da una parte punta Salvore, la Croazia, Pirano, la
Slovenia, dall'altra le montagne dell'Austria: uno spettacolo più
unico che raro. Immaginatene l'impatto anche per chi arriva con
le navi da crociera, e per chi dal centro della città voglia
andare a visitare quell'altro nostro tesoro che è il Carso".
Del resto gli investimenti sul turismo, ha sottolineato ancora
Dipiazza, "hanno portato più di qualche risultato: nei primi 5
mesi di quest'anno abbiamo avuto un aumento del 15 per cento". Il
sindaco di Trieste ha accennato anche alla problematica del
traffico da nord in direzione della città, che attanaglia in
particolare a suo avviso via Commerciale e strada del Friuli.
È entrato invece nei dettagli del progetto il dirigente Bernetti,
che ha fatto il punto sull'iter: il progetto definitivo-esecutivo
è pronto, ma potrà essere approvato solo dopo l'ok alla variante
urbanistica, e l'obiettivo è di partire con il cantiere entro la
fine dell'anno. L'ingegnere si è poi soffermato sulle principali
caratteristiche dell'opera. Il tragitto prevede la partenza
dall'area del quadrivio di Opicina, dove verrà realizzato un
parcheggio gratuito da 400 posti, e poi la discesa lungo il
costone carsico per arrivare nell'area delle società sportive tra
Barcola e il Porto Vecchio (prima stazione), nel terminal della
stessa area portuale e infine al Molo IV, a poca distanza da
piazza Unità. Quanto ai tempi, ci vorranno 6 minuti per andare da
Opicina a Barcola, altri 6-7 minuti per raggiungere il centro con
cabine capaci di trasportare fino a 10 persone e accessibili a
tutti.
Centrale, nel ragionamento sviluppato dal tecnico del Comune di
Trieste, l'aspetto del futuro sviluppo di Porto Vecchio: "Sono
gli stessi investitori, interessati al milione di metri cubi
disponibile, a chiederci di avere le infrastrutture ancor prima
delle strutture. E con la cabinovia si sgraverebbe l'accesso nord
alla città, consentendo a migliaia di persone di arrivare in
pochi minuti in centro e collegando rapidamente aree come Barcola
e Opicina, oggi viste e percepite come distantissime".
Bernetti ha toccato anche il tema dei costi, spiegando che il
progetto prevede un biglietto a tariffa urbana e una media di
5mila utenti al giorno, dunque circa 10mila viaggi, tali da
garantire sulla carta un utile di 1 milione di euro, anche senza
contare la possibilità di emettere un ticket turistico a prezzi
superiori. Quanto all'aspetto ambientale, l'impatto sulla zona a
protezione speciale (Zps) sarebbe "limitato a un solo tratto, di
un ettaro", mentre rilevante sarebbe la riduzione di emissioni di
CO2 e di traffico, dunque anche di incidenti. A livello di
effetto visivo, sarebbe infine "assai meno impattante di un tram
via terra".
A livello di clima, il pericolo-bora "porterebbe a chiudere la
cabinovia in media tra i 20 e i 30 giorni all'anno, e anche se
fossero di più avremmo comunque più di 300 giorni di esercizio
garantito ogni dodici mesi". L'auspicato ritorno del tram di
Opicina "non è affatto in contrapposizione con la cabinovia, ma
da solo non sarebbe in grado di costituire un'alternativa
credibile", ha concluso il dirigente del Comune di Trieste.
2 - segue
ACON/FA