ENTI LOCALI. V COMM: SÌ A DELIBERA RIALZO INDENNITÀ E RIMBORSI SPESE
(ACON) Trieste, 25 giu - Tutti d'accordo che il lavoro degli
amministratori locali è fondamentale per i territori, va
riconosciuto e sostenuto economicamente. Perciò l'assessore
regionale Pierpaolo Roberti ha trovato il parere favorevole
unanime della V Commissione consiliare, presieduta da Diego
Bernardis (Fp), alla delibera con cui si rideterminano all'insù
gli importi delle indennità di funzione e di presenza degli
amministratori dei Comuni e delle loro Comunità, oltre ai
rimborsi spesa per viaggi e soggiorni.
"In legge di assestamento di luglio - ha reso noto Roberti -
saranno previsti 20 milioni di euro in parte corrente, da
aggiungere ai 20 già messi in legge di stabilità, perciò la
copertura è garantita".
Nel documento, per stabilire quanto spetti a sindaci,
vicesindaci, assessori, presidenti e consiglieri comunali,
presidenti e componenti dei Comitati esecutivi delle Comunità, si
prendono in considerazione molti fattori, tra cui in particolare
la dimensione demografica del Comune piuttosto che dell'ente
locale. Le fasce di indennità sono 9 e partono da una popolazione
fino a 1.000 abitanti, con compendio pari a 2.331 euro per il
sindaco, e arrivano a oltre 100mila abitanti, con 10.852 euro per
il primo cittadino; gli altri componenti la Giunta hanno una
percentuale sull'indennità del sindaco, i consiglieri hanno una
somma fissa che va da 50 a 150 euro e i presidenti delle Aule
comunali una specifica maggiorazione del 30% da calcolare ove ci
siano più di 15mila abitanti.
I Comuni turistici, ovvero quelli nei quali si registrino
presenze turistiche annue pari ad almeno dieci volte il numero
della popolazione che vi risiede, con deliberazione del Consiglio
possono maggiorare le indennità di funzione fino al 100% degli
importi base.
Ai sindaci va, poi, anche un rimborso forfettario mensile, anche
qui calcolato in misura differenziata per classi demografiche,
otto, e vanno dai 350 euro per una popolazione fino a 1.000
abitanti e 850 euro dove ve siano più di 100mila.
Gli importi delle indennità previste per gli amministratori delle
Comunità dovranno essere corrisposti al netto delle indennità
spettanti per cariche eventualmente esercitate presso altro ente
locale ("In ogni caso non si possono prevedere accumuli", ha
fatto notare Roberti); per spese di viaggio e soggiorno, sono
previsti rimborsi mensili che vanno da massimo 400 euro al
presidente a massimo 200 euro ai componenti del Comitato
esecutivo.
Agli altri amministratori locali che si rechino, in ragione del
loro mandato, fuori dal territorio del Comune ove ha sede l'ente
presso il quale svolgono la propria funzione, spetta il rimborso
delle spese di viaggio e soggiorno effettivamente sostenute e
documentate. Il discorso vale anche per chi partecipa ai lavori
del Consiglio delle autonomie locali (Cal).
Ed è stato proprio a quest'ultimo che l'assessore Roberti ha
chiesto di presentare una proposta per l'aggiornamento delle
indennità di funzione e presenza. Gli importi - ha detto - sono
stati raffrontati con quelli previsti da altre Regioni e Province
a statuto speciale. Inoltre si è ritenuto di rideterminare le
indennità dei sindaci confrontandole, come criterio generale di
riferimento, con quelle previste dalla normativa statale, specie
per quanto attiene le fasce demografiche e la "forchetta" degli
importi minimi e massimi.
Dai consiglieri, che hanno tutti affermato come premessa il
proprio consenso alla delibera con cui era giusto adeguare le
indennità, sono arrivati anche dei distinguo e delle richieste, a
cominciare da Giuseppe Ghersinich (Lega) che avrebbe voluto che
si prevedessero adeguamenti per i presidenti e i consiglieri
circoscrizionali di Trieste, unico Comune del Fvg ad averli, ma
l'assessore gli ha fatto presente che non è disciplina regionale,
bensì del Comune direttamente. Alessandro Basso (FdI) ha, poi,
suggerito una riflessione su ruolo/responsabilità/compensi dei
sindaci rispetto ai vicesindaci e una sul fatto che, nelle realtà
minori, spesso a un sindaco un'indennità mensile non basta
nemmeno per coprire le spese di assicurazione.
Manuela Celotti (Pd), sottolineando l'esistente ("Per me le
soluzioni sono gli enti di area vasta, seppure non vastissima, ma
oggi la situazione in Fvg è diversa", ha detto) e dunque come
poter tutelare i sindaci dei Comuni piccoli che registrano le
maggiori difficoltà, ha parlato dei casi dove i primi cittadini
sono costretti ad assumere anche l'impegno e le responsabilità di
altri assessori o del funzionario che manca, ovvero una posizione
organizzativa (PO) che andrebbe ricompensata. Inoltre, andrebbe
affrontato il tema delle ore di permesso del sindaco dal proprio
lavoro per poter amministrare il Comune, nonché verificare quante
comunità volontarie riescono a sostenere le spese di
rappresentanza. L'assessore ha, però, fatto notare che
l'assunzione di PO riguarda situazioni emergenziali, non deve
competere regolarmente a un sindaco assumersi incarichi di altri,
perciò non è possibile assecondare la richiesta per ragioni
tecniche.
Così come ha detto no a Marko Pisani (Ssk), che ai desiderata
della Celotti aveva aggiunto la possibilità di prevedere una
giornata libera anche per i consiglieri comunali, affinché
potessero avere il tempo di prepararsi. "Non è materia di
delibera di Giunta regionale e comunque non lo sarebbe di questa,
che parla solo di indennità", ha evidenziato Roberti. "Riconosco
che sarebbe utile - gli ha fatto eco Antonio Calligaris (Lega) -,
ma la questione permessi è competenza statale. Quanto alle PO,
ricordo che un tempo i sindaci firmavano ogni atto, ad esempio
anche le autorizzazioni edilizie. La cosa principale è che non
era accettabile che i nostri amministratori locali fossero pagati
meno dei colleghi di altre Regioni".
Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) ha infine
espresso un pensiero che ha trovato sponda in Mauro Di Bert
(Fedriga presidente): nulla tolto all'importanza del ruolo e del
lavoro dei sindaci e dei loro colleghi, ma "su 114 rinnovi
comunali appena avvenuti, un quarto si sono presentati con una
candidatura a sindaco unica; sostenere con provvedimenti tampone
i micro Comuni non ha una prospettiva lunga, mentre si devono
stimolare le aggregazioni". Riflessioni su "indennità che possono
portare a delle distorsioni" e su "necessità di metter mano a una
misura più completa e organica" è ciò che ha aggiunto Di Bert.
ACON/RCM