CANNABIS. MASSOLINO (PAT-CIV): GIUNTA CHIEDA A GOVERNO DI RIPENSARCI
(ACON) Trieste, 1 ago - "Un emendamento assurdo e dannoso,
quello proposto dal Governo e approvato ieri in Commissione, che
vieta la coltivazione e la vendita di infiorescenze, resine e oli
derivati dalla cannabis sativa". Lo dichiara in una nota Giulia
Massolino, consigliera regionale del Patto per l'Autonomia-Civica
Fvg, prima firmataria di un ordine del giorno in merito,
sostenuto anche dai colleghi di Gruppo Massimo Moretuzzo ed
Enrico Bullian, oltre ad altre colleghe e colleghi di
opposizione, e accolto dalla Giunta regionale nella seduta di
Assestamento estiva.
"Finora le varietà di canapa iscritte nel catalogo delle specie
agricole - dettaglia la Massolino - non rientravano nel campo di
applicazione del Testo unico delle leggi in materia di disciplina
degli stupefacenti e sostanze psicotrope poiché hanno un
contenuto di THC pari o inferiore allo 0,2%. Infatti ne era
consentita la coltivazione senza necessità di autorizzazione,
richiesta invece per la coltivazione di canapa ad alto contenuto
di THC. Gli usi sono i più disparati: alimenti, cosmetici,
semilavorati come fibra, canapulo, polveri, cippato e olio
carburanti per l'industria e l'artigianato, per la bioingegneria
e bioedilizia, per la fitodepurazione di siti inquinati,
coltivazioni per attività didattiche, dimostrative e di ricerca
da parte di istituti pubblici o privati e coltivazioni destinate
al florovivaismo".
"La Giunta regionale ha accolto il nostro ordine del giorno la
scorsa settimana, durante l'Assestamento di bilancio - fa
presente l'autonomista -, condividendo la nostra preoccupazione e
impegnandosi ad avviare un tavolo di confronto con i portatori di
interesse. La Regione Friuli Venezia Giulia dovrebbe ora far
sentire la propria voce affinché questo emendamento, retrogrado e
immotivato, non passi in Camera e in Senato".
"Secondo Coldiretti - fa sapere ancora la consigliera -, nel giro
di cinque anni sono aumentati di dieci volte i terreni coltivati
con canapa, dai 400 ettari del 2013 a quasi 4.000 nel 2018 e
l'Associazione imprenditori canapa Italia stima che attualmente
l'industria legata alla canapa impieghi nel nostro Paese circa
30mila persone, con 3mila aziende che producono un fatturato
annuo intorno ai 500 milioni di euro. Forte preoccupazione,
all'annuncio della previsione normativa nazionale, era stata
espressa dalla Confederazione agricoltori italiani, poiché tale
misura penalizzerebbe fortemente gli agricoltori che nel corso
degli anni hanno investito in una cultura legale e ad alto valore
aggiunto, con pesanti ricadute sulle filiere agro industriali di
eccellenza come la cosmesi, il florovivaismo, gli integratori
alimentari, il settore dell'erboristeria. Tutti ambiti che poco
hanno a che fare con le sostanze stupefacenti. Peraltro è
evidentemente che ormai sono temi ampiamente sdoganati da un
punto di vista sociale e scientifico, e molti altri Paesi stanno
andando in direzione opposta, ampliando le legalizzazioni".
ACON/COM/rcm