OLIMPIADI. MARCOLIN (CRPO): PASSI INDIETRO SU VIOLENZA DI GENERE
(ACON) Trieste, 1 ago - "Appena 45 secondi, l'incontro di boxe
olimpionico tra Angela Carini e Imane Khelif è durato pochissimo.
L'atleta azzurra si è ritirata contro Khelif ed è fuori dal
torneo di boxe femminile dei pesi welter. Carini ha deciso di non
proseguire dopo essere stata colpita duramente due volte dalla
pugile algerina. Poi è scoppiata in lacrime. Questo quanto i
maggiori giornali riportano. Dire che era stato detto conta poco
oggi, perché era davvero evidente a tutti che gli atleti con
caratteristiche genetiche maschili non devono essere ammessi alle
gare femminili".
Lo afferma in una nota Dusy Marcolin, presidente della
Commissione regionale pari opportunità (Crpo Fvg) e coordinatrice
nazionale degli analoghi organi di garanzia d'Italia.
"Oggi non si è trattato di una gara ad armi pari - prosegue
Marcolin -, bensì di una violenza che ci ha fatto fare moltissimi
passi indietro. Combattiamo da decenni la violenza di genere e
oggi, i quattro anni di duro lavoro e sacrifici immensi di Angela
Carini, sono stati immolati sull'altare di una ideologia di
inclusività a tutti i costi".
"Ad Angela Carini deve essere ristabilito un diritto che di fatto
le è stato negato, ma che in realtà è una umiliazione per tutto
il genere femminile. Mi piacerebbe - conclude Marcolin - vedere
che tutte le atlete, ma in particolare quelle della boxe della
categoria welter si ritirassero proprio dalle Olimpiadi per
solidarizzare con l'atleta, perché quanto successo a lei oggi,
potrebbe capitare a loro in futuro. E questo non è giusto".
ACON/COM/sm