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ASSESTAMENTO. CABIBBO (FI): 1 MLN E 250 MILA PER LUOGHI AGGREGAZIONE

06.08.2024
15:28
(ACON) Trieste, 6 ago - "Ci sono circostanze in cui è inevitabile ricorrere a metodi severi. Tuttavia, la durezza deve essere funzionale all'insegnamento, non essere interpretata come punizione fine a sé stessa. È sbagliato calcare la mano solo sulla repressione: il disagio giovanile non si può affrontare solo con le condanne, sia penali che morali, perché è doveroso agire sull'educazione delle giovani generazioni, dando ai ragazzi luoghi di ritrovo sicuri in cui respirare aria pulita e fare esperienze positive, fondate sui valori del rispetto verso le persone e verso il concetto stesso di res publica".

Così, in una nota, Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, che esprime "preoccupazione per i tanti, troppi casi di cronaca che riguardano le cosiddette baby gang", ma propone un punto di vista "diverso, ma non collidente rispetto a quello di altri colleghi".

"Nell'ultima manovra di assestamento di bilancio - spiega Cabibbo -, con un emendamento a mia prima firma, ho chiesto ed ottenuto di investire un milione e 250 mila euro per finanziare parrocchie ed enti ecclesiastici per ripristinare strutture e immobili finalizzati ad accogliere non solo attività religiose, ma anche di istruzione, pastorali, formative e momenti di aggregazione. L'obiettivo è incentivare i giovani a trovarsi assieme, a fare attività, a impiegare il proprio tempo in modo sano. In questo contesto, la politica ha, a mio avviso, la possibilità di sottolineare, a parole e con i fatti, l'importanza delle attività svolte nelle parrocchie, nelle scuole cattoliche, nei campi scuola estivi in città, al mare e in montagna".

"Dobbiamo riscoprire il principio di sussidiarietà scolpito nella nostra Costituzione - dice ancora l'esponente forzista -, ossia riconoscere il servizio pubblico svolto da enti privati, come quelli ecclesiastici e religiosi, che si occupano di istruzione, formazione ed educazione. Questo vale per tutti, non solo per i giovani. Il disagio crescente, provocato spesso dalla solitudine o dalla percezione di esclusione o abbandono, può generare condotte violente che noi dobbiamo essere in grado di leggere con lucidità. Usare il pugno di ferro non è sempre la ricetta giusta, perché significa agire sull'effetto, anziché andare alla ricerca della causa di un comportamento sbagliato".

"Cerchiamo - conclude Cabibbo - di creare luoghi di ritrovo per togliere i giovani dalle strade, dalle panchine, dalle piazze e incoraggiarli a dedicarsi ad attività costruttive, sia ludiche che formative, anziché lasciare che la frustrazione e l'insoddisfazione alimentino le condotte violente che stanno occupando stabilmente la cronaca dei nostri giornali". ACON/COM/sm



  • Andrea Cabibbo (FI)
    Andrea Cabibbo (FI)