CARCERI. CABIBBO (FI): OBIETTIVO RECIDIVA ZERO GRAZIE A REINSERIMENTO
(ACON) Trieste, 7 ago - "L'obiettivo cui tendere è la recidiva
zero. E il percorso, inevitabilmente, passa attraverso la
formazione e l'ampliamento del bagaglio di competenze e
conoscenze del detenuto che, se reinserito correttamente nel
tessuto sociale al termine della detenzione e se messo nelle
condizioni di interpretare un ruolo attivo anche nel mercato del
lavoro, sarà in grado di alzarsi definitivamente dopo essere
caduto. Se, viceversa, il detenuto viene abbandonato a se stesso
e trascorre il periodo di espiazione della pena in condizioni non
rispettose della sua dignità personale, il rischio di una
ricaduta rovinosa è molto alto, tanto da accarezzare la soglia
del 70%, secondo le statistiche".
Questa la tesi sostenuta da Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza
Italia in Consiglio regionale, in una nota con Alberto Polacco,
segretario provinciale di FI a Trieste, e Franco Dal Mas,
responsabile regionale di FI per il settore della Giustizia.
Cabibbo fa spere di avere avuto "un confronto con il direttore
della casa circondariale di Trieste, Graziano Pujia, tenutosi
nella struttura detentiva di via Coroneo".
Secondo i forzisti, "la pena deve avere anche la funzione di
rieducare chi commette reati e di agevolare il reinserimento in
società. Senza un adeguato lavoro sulla riqualificazione
professionale e sulla ricostruzione di un proprio profilo
personale, il detenuto esce dal carcere e si ritrova del tutto
alienato. Secondo i dati diffusi dal Cnel, il 68.7 % dei detenuti
torna a delinquere. I dati cambiano drasticamente se si
considerano solo i detenuti che hanno svolto percorsi di
formazione o di lavoro in carcere: il tasso di recidiva per
questi ultimi scende sotto al 20%. Le ricerche dimostrano che c'è
una relazione innegabile e direttamente proporzionale tra il
lavoro e le possibilità di commettere crimini: all'aumento dei
tassi di disoccupazione, aumentano i crimini".
"Se i detenuti non vengono formati, il costo sociale vero lo
pagano i cittadini", rimarca Cabibbo chiedendo se sia "meglio
avere una persona inserita nella comunità o un delinquente, anche
potenziale, a piede libero. Chi banalizza il concetto liquidando
la questione a battute di bassa lega, farebbe bene a riflettere
su questo tema: meglio lavorare per prevenire, che piangere a
crimine avvenuto".
"Oggi la Camera approverà un testo che prevede l'inserimento di
mille agenti e 30 direttori nelle carceri. Questa misura consente
di mettere mano per tamponare l'annosa questione degli organici
sguarniti. Cogliamo l'occasione - chiude la nota - per chiarire
un punto: Forza Italia è al fianco di tutte le guardie, gli
educatori penitenziari e tutti i lavoratori costretti a reggere
un peso, spesso anche psicologico, molto ingente a causa di una
situazione che ricorda una polveriera che periodicamente pare sul
punto di esplodere. Forza Italia lavora per risolvere i problemi,
non per usarli come strumento di propaganda, salvo poi non fare
assolutamente nulla a elezioni avvenute".
ACON/COM/rcm