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CARCERI. CABIBBO (FI): OBIETTIVO RECIDIVA ZERO GRAZIE A REINSERIMENTO

07.08.2024
13:13
(ACON) Trieste, 7 ago - "L'obiettivo cui tendere è la recidiva zero. E il percorso, inevitabilmente, passa attraverso la formazione e l'ampliamento del bagaglio di competenze e conoscenze del detenuto che, se reinserito correttamente nel tessuto sociale al termine della detenzione e se messo nelle condizioni di interpretare un ruolo attivo anche nel mercato del lavoro, sarà in grado di alzarsi definitivamente dopo essere caduto. Se, viceversa, il detenuto viene abbandonato a se stesso e trascorre il periodo di espiazione della pena in condizioni non rispettose della sua dignità personale, il rischio di una ricaduta rovinosa è molto alto, tanto da accarezzare la soglia del 70%, secondo le statistiche".

Questa la tesi sostenuta da Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, in una nota con Alberto Polacco, segretario provinciale di FI a Trieste, e Franco Dal Mas, responsabile regionale di FI per il settore della Giustizia. Cabibbo fa spere di avere avuto "un confronto con il direttore della casa circondariale di Trieste, Graziano Pujia, tenutosi nella struttura detentiva di via Coroneo". Secondo i forzisti, "la pena deve avere anche la funzione di rieducare chi commette reati e di agevolare il reinserimento in società. Senza un adeguato lavoro sulla riqualificazione professionale e sulla ricostruzione di un proprio profilo personale, il detenuto esce dal carcere e si ritrova del tutto alienato. Secondo i dati diffusi dal Cnel, il 68.7 % dei detenuti torna a delinquere. I dati cambiano drasticamente se si considerano solo i detenuti che hanno svolto percorsi di formazione o di lavoro in carcere: il tasso di recidiva per questi ultimi scende sotto al 20%. Le ricerche dimostrano che c'è una relazione innegabile e direttamente proporzionale tra il lavoro e le possibilità di commettere crimini: all'aumento dei tassi di disoccupazione, aumentano i crimini".

"Se i detenuti non vengono formati, il costo sociale vero lo pagano i cittadini", rimarca Cabibbo chiedendo se sia "meglio avere una persona inserita nella comunità o un delinquente, anche potenziale, a piede libero. Chi banalizza il concetto liquidando la questione a battute di bassa lega, farebbe bene a riflettere su questo tema: meglio lavorare per prevenire, che piangere a crimine avvenuto".

"Oggi la Camera approverà un testo che prevede l'inserimento di mille agenti e 30 direttori nelle carceri. Questa misura consente di mettere mano per tamponare l'annosa questione degli organici sguarniti. Cogliamo l'occasione - chiude la nota - per chiarire un punto: Forza Italia è al fianco di tutte le guardie, gli educatori penitenziari e tutti i lavoratori costretti a reggere un peso, spesso anche psicologico, molto ingente a causa di una situazione che ricorda una polveriera che periodicamente pare sul punto di esplodere. Forza Italia lavora per risolvere i problemi, non per usarli come strumento di propaganda, salvo poi non fare assolutamente nulla a elezioni avvenute". ACON/COM/rcm



  • Andrea Cabibbo (Forza Italia)
    Andrea Cabibbo (Forza Italia)