TAGLIAMENTO. CAPOZZI (M5S) e MORETUZZO (PAT-CIV): NO ALLE MEGA OPERE
(ACON) Trieste, 20 ago - "Il fiume Tagliamento rappresenta un
unicum in Europa e ciò che lo rende davvero eccezionale è
l'integrità ecosistemica che ancora conserva e che ne fa uno
degli ultimi grandi fiumi naturali d'Europa. Per questo va
assolutamente salvaguardato". A difendere in una nota le
posizioni finora sostenute dalle rispettive forze politiche sono
Rosaria Capozzi, consigliera del M5S e capogruppo del Misto, e il
capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Massimo
Moretuzzo.
"Ribadiamo la nostra ferma convinzione - scrivono i due
consiglieri regionali - che si debba salvaguardare la naturalità
del fiume, scongiurando grandi opere impattanti che rischiano di
non essere né risolutive, né rispettose dell'ambiente,
continuando quel lavoro iniziato nella passata legislatura per
portare a riconoscere il Tagliamento come Patrimonio dell'umanità
da parte dell'Unesco, cosi come richiesto nei recenti ordini del
giorno approvati dalle amministrazioni comunali di San Vito al
Tagliamento e di Codroipo".
"La querelle indecorosa cui abbiamo assistito da parte della
Giunta Regionale, con un susseguirsi di posizioni
contraddittorie, che la nostra mozione sottoscritta da
rappresentanti di tutti i gruppi di Opposizione e successivamente
bocciata da parte della Maggioranza mirava a sanare, deve finire.
Crediamo sia bene fare chiarezza - insistono Capozzi e Moretuzzo
- senza ulteriore confusione. Gli assessori di riferimento dicano
chiaramente a che tipo di opere stanno pensando, e con quali
caratteristiche".
"La sicurezza delle popolazioni rivierasche è sicuramente un
obiettivo importante e crediamo possa essere perseguita con
interventi compatibili con la tutela della naturalità del fiume,
come ipotizzano illustri studiosi di tutto il mondo. Ribadiamo -
si legge ancora nel comunicato - la nostra ferma contrarietà a
mega opere di elevato impatto ambientale, che peraltro sono già
state bocciate in passato dallo stesso Laboratorio Tagliamento
promosso dalla Regione".
"Dopo 58 anni di discussioni sul Tagliamento, le nuove
considerazioni devono tener conto anche degli obiettivi stabiliti
dal Consiglio dell'Unione europea, che ha varato la Nature
Restoration Law, entrata in vigore pochi giorni fa e che impone
agli Stati membri di ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi
danneggiati del territorio comunitario, tra cui i fiumi, entro il
2030, e di rigenerarli tutti entro il 2050. Per cui pensare ad
opere ad alto impatto ambientale e paesaggistico - concludono
Capozzi e Moretuzzo - appare contraddittorio e in antitesi ai
dettami europei".
ACON/COM/fa