TAGLIAMENTO. PELLEGRINO (AVS): NO A OPERE IMPATTANTI, PRESERVARE FIUME
(ACON) Trieste, 23 ago - La consigliera regionale di Avs Serena
Pellegrino, in una nota firmata assieme al co-portavoce Fvg di
Europa Verde Claudio Vicentini, che è anche consigliere del
Comune di Carlino, interviene sulla questione della realizzazione
della discussa diga/traversa di Dignano.
"Siamo contrari - si legge nel comunicato - a ogni opera che sia
impattante per il destino del fiume Tagliamento. Con la delibera
n. 530 dell'11 aprile, la Giunta regionale ha approvato la
costruzione di una traversa laminante in adiacenza al ponte di
Dignano, ponte che peraltro oggi viene dichiarato a rischio
esattamente come avemmo modo di ribadire undici anni fa e per cui
fummo accusati di procurato allarme, per la creazione di un
bacino di espansione in linea".
"A nostro avviso - proseguono Pellegrino e Vicentini - questa
scelta potrebbe tradursi in una sciagura per la preservazione
della naturalità del fiume Tagliamento. L'opera proposta dalla
Giunta regionale necessiterebbe di imponenti fondazioni in
profondità nel greto del fiume che andrebbero a impattare in
maniera considerevole con le acque sotterranee con imponenti
argini. A peggiorare le cose, si prevede la realizzazione di
un'ulteriore opera a sud nei pressi del comune di Varmo. A questo
tipo di opere straordinariamente impattanti non possiamo che
opporci con vigore e determinazione sostenendo, senza
tentennamenti, le ragioni del Comitato sorto in contrapposizione
all'opera".
"Da alcune dichiarazioni apparse in questi anni sulla stampa -
proseguono gli esponenti di Avs - desumiamo che le motivazioni
principali che stanno a monte delle intenzioni di realizzare
queste opere, ritenute così importanti per la salvaguardia delle
vite degli abitanti residenti in prossimità della foce del
Tagliamento, siano di carattere economico e speculativo, ovvero
l'eliminazione dei vincoli idro-geologici presenti in prossimità
del fiume così come sono stati espressi da una esponente della
Maggioranza durante la scorsa legislatura. Svincolando questi
terreni si creerebbero inevitabilmente nuove lottizzazioni".
"Ci auguriamo che tali dichiarazioni siano state mal interpretate
e ci riserviamo fin d'ora di presentare un'opportuna
interrogazione alla Giunta Regionale. A tal proposito - ribadisce
Pellegrino - il fiume Tagliamento viene definito da numerosissimi
studiosi 'il re dei fiumi delle Alpi', l'ultimo fiume naturale
d'Europa. Il compito della politica e degli amministratori è
quello di preservarne la naturalità, soprattutto per quel che
riguarda il tratto medio-alto del fiume".
"Sulla base delle considerazioni pronunciate a mezzo stampa dal
professor Petti, e alla luce delle considerazioni emerse con lo
studio prodotto da Laboratorio Tagliamento - si legge ancora nel
comunicato - siamo fortemente convinti che si possa ragionare su
soluzioni alternative a quelle preventivate dalla Regione Fvg con
delibera 530 per la messa in sicurezza dell'abitato di Latisana.
Rimanendo dell'avviso che fondamentali siano le opere di
manutenzione ordinaria del fiume in attinenza ai progetti di
rinaturalizzazione necessari, chiediamo ai tecnici regionali la
possibilità di approfondire in maniera più stringente gli effetti
negativi che verrebbero a crearsi nell'eventualità si andasse a
creare un canale scolmatore da Latisanotta verso la laguna di
Marano".
Pellegrino conclude con una sollecitazione: "Essendo l'area del
basso Tagliamento già fortemente antropizzata e non dimenticando
che in origine la foce del fiume era a delta, ci chiediamo se non
sia possibile approfondire adeguatamente e nelle sedi opportune
la soluzione I (canale scolmatore in località Latisanotta) e J
(canale scolmatore in sinistra idraulica del fiume Tagliamento)
del documento 'Schede di sintesi delle proposte di soluzioni
alternative' redatto a suo tempo dalla Regione Fvg".
ACON/COM/fa