LINGUAGGIO DI GENERE. CONSIGLIERE OPPOSIZIONI DEPOSITANO MOZIONE IN CR
(ACON) Trieste, 28 ago - Dopo le polemiche del mese scorso sul
disegno di legge della Lega, poi ritirato, in cui si voleva
multare l'uso dei femminili professionali, il tema del linguaggio
di genere torna in Consiglio regionale, grazie a una mozione
presentata dall'intera opposizione. Lo si legge in una nota
firmata dalle consigliere che siedono nell'Assemblea legislativa.
"C'è ormai un'ampia condivisione sulla necessità di rappresentare
anche il genere femminile in atti e documenti, come sottolineato
da istituzioni illustri come la Crusca, e tale indirizzo è
espresso anche dalla Commissione regionale pari opportunità
stessa - dichiarano le consigliere Massolino e Liguori
(Patto-Civica), Celotti e Fasiolo (Pd), Pellegrino (Avs) e
Capozzi (M5S), prime firmatarie della mozione depositata e
sottoscritta dall'intera Opposizione -. Dal linguaggio passa
molto dell'immaginario di una società: quello che non si scrive o
pronuncia semplicemente non esiste. È ora di dare equo spazio a
tutte le persone che compongono la nostra società, a prescindere
dal genere con cui sono nate o in cui si riconoscono. Bisogna
allearsi, e le parole possono e devono diventare uno degli
strumenti per la parità sostanziale".
La mozione presentata impegna la Giunta ad adottare un prontuario
sulla comunicazione inclusiva, redatto previo accordo con la
Commissione regionale pari opportunità, da distribuire a tutti
gli organi e alle e ai dipendenti regionali. Inoltre, chiede di
dare mandato agli uffici del Consiglio di prestare attenzione al
linguaggio di genere e a prediligere il termine "persona" o
"persone" ogni qual volta possibile in tutti i nuovi documenti e
atti dell'Amministrazione regionale e dei suoi enti, prevedendo
un progressivo adeguamento anche degli atti esistenti, oltre che
delle comunicazioni esterne, inclusi i siti internet.
Infine, si chiede di adoperarsi affinché nell'aula consiliare e
nelle attività istituzionali venga rispettato il linguaggio di
genere nelle comunicazioni verbali e di farsi promotrice, anche
avvalendosi di Compa Fvg, di corsi di formazione specifici
rivolti alle proprie e ai propri dipendenti, finalizzati a una
maggior consapevolezza sul linguaggio di genere nonché a un suo
uso nel rispetto della lingua italiana e delle lingue minoritarie
presenti in regione.
"Il tema - si legge ancora nel comunicato - non è nuovo all'Aula
di piazza Oberdan, visti gli accesi toni che aveva assunto a
marzo durante la discussione della legge elettorale, quando
Massolino aveva proposto un emendamento in merito". "Ci è
dispiaciuto che una proposta così semplice e di buon senso fosse
sfociata in una bagarre che si è trascinata per mesi, tra botte e
risposta su stampa, social e persino audizioni nella Commissione
pari opportunità - aggiunge Massolino -. Già al tempo avevo
annunciato una proposta più ampia sul tema, e con le colleghe
avevamo da subito iniziato a lavorare alla mozione. L'assurdo
disegno di legge per vietare l'uso del femminile ci ha spinte ora
a procedere con il deposito: il tema è evidentemente rilevante,
sentito e attuale".
ACON/COM/fa