SCUOLA. FASIOLO (PD): CONTRO CRISI SERVONO MISURE STRAORDINARIE
(ACON) Trieste, 6 set - "Calo demografico con conseguente
riduzione di studenti, minori esigenze di spazi scolastici,
docenti in esubero e mancanza di dirigenti stanno mettendo in
crisi il sistema scolastico. La risposta da parte della Regione,
dunque, non può essere ordinaria, serve uno sforzo straordinario
per monitorare la denatalità e proporre soluzioni condivise dai
territori, ma anche un'azione forte nei confronti del ministero".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Laura Fasiolo
(Pd), già dirigente scolastica, che attraverso un'interrogazione
chiede alla Giunta regionale quali azioni prevede per affrontare
le ripercussioni della denatalità sul sistema scolastico.
"I dati sono allarmanti - ricorda Fasiolo -, 2.252 alunni in meno
per il presente anno scolastico, di cui 486 in meno nella scuola
dell'infanzia, 1166 nella scuola primaria e 621 in meno per le
scuole medie (pur rimanendo indenne il II grado, non ancora
toccato dalla denatalità); dati ancora peggiori senza il positivo
apporto fornito alla natalità dal 10% di stranieri".
"Di questo non ci si può limitare a una presa d'atto - incalza
l'esponente del Pd - , ma servono azioni non solo per il
presente, ma anche e soprattutto in prospettiva futura. Serve una
differente programmazione per l'edilizia scolastica, così come
nuovi criteri di formazione delle classi e di definizione degli
organici. È inoltre necessario rivedere le politiche educative e
trovare soluzioni per l'utilizzo dei docenti in esubero al fine
del miglioramento della formazione degli studenti,
personalizzare, per quanto possibile, l'educazione, promuovendo
un ambiente inclusivo e potenziando i livelli di competenza per
affrontare sfide future".
"Infine - conclude Fasiolo -, va tenuto conto della mancanza di
dirigenti scolastici per 17 istituzioni scolastiche e che i 45
aspiranti direttori dei servizi generali e amministrativi sono
stati chiamati ad occupare solo 31 posti disponibili a fronte dei
63 vacanti. Queste sono sfide difficili, ma ineludibili che la
Regione deve affrontare con le autonomie scolastiche e con il
ministero, altrimenti a pagare saranno le future generazioni".
ACON/COM/sm