GIUSTIZIA. FORZA ITALIA: SOVRAFFOLLAMENTO VERA CRITICITÀ CARCERE UD
(ACON) Udine, 9 set - É il sovraffollamento il problema
principale anche del carcere di Udine. A fronte di una capienza
regolamentare di 95 posti, sono 177 i detenuti, di cui 16 in
semilibertà. Di questi, 105 sono stranieri (59%,) soprattutto
nordafricani e pachistani, mentre il 46% della popolazione
carceraria è in attesa della condanna definitiva. Ancora, 48 sono
i tossicodipendenti.
Sono alcuni dei numeri emersi dalla visita alla casa
circondariale di via Spalato a Udine effettuata questa mattina
dai consiglieri regionali di Forza Italia Andrea Cabibbo e
Roberto Novelli, assieme al capogruppo a Udine Giovanni
Barillari, accompagnati dalla direttrice Tiziana Paolini,
nell'ambito dell'iniziativa promossa dal partito a livello
nazionale e coordinata in regione dal referente per la Giustizia
e già senatore della Repubblica, avvocato Franco Dal Mas.
Come si legge in una nota, secondo Cabibbo "a differenza della
situazione fortemente critica di Trieste, la casa circondariale
di Udine, ristrutturata integralmente nel 2003, permette delle
condizioni di vita più dignitose per i carcerati. A titolo
esemplificativo, ogni cella è dotata di bagno e doccia autonomi".
A questo proposito, Novelli rimarca come "siano stati attivati
altri lavori propedeutici allo svolgimento di attività formative
e ludiche. Sono stati altresì attivati molti corsi professionali
finanziati dalla Regione, soprattutto per idraulici,
elettricisti, tappezzieri, ma anche mosaicisti".
Cabibbo e Novelli aggiungono che "tuttavia, rimangono alcune
criticità, a partire dal sovraffollamento. A questo proposito,
l'organico degli agenti è in evidente deficit numerico, visto che
gli effettivi sono solo 80 su 115 previsti in organico e
calcolati sulla capienza teorica (95) e non reale (177). Questo è
un punto chiave: la campagna sulla giustizia di Forza Italia
mette al centro anche le condizioni dei lavoratori, che devono
operare in una condizione di serenità e sicurezza".
I consiglieri di Forza Italia chiudono: "Allo stato, manca circa
il 30% di effettivi all'organico degli agenti. Secondo Forza
Italia sollevare certi temi non significa essere blasfemi: chi
viene privato delle libertà non deve perdere anche la dignità. Il
detenuto che esce dal carcere deve avere gi strumenti per
reinserirsi nel tessuto sociale ed economico e deve seguire
percorsi formativi ad hoc durante la fase di detenzione. Troppo
spesso, quasi nel 70% dei casi, chi esce dal carcere cade nella
tentazione di delinquere ancora: dobbiamo puntare alla recidiva
zero e serve un impegno di tutti, dai detenuti alle istituzioni".
Barillari conclude: "Sono rimasto molto favorevolmente
impressionato per come la direttrice e il personale tutto si
stiano adoperando, andando ben oltre il loro dovere
istituzionale, per rendere il carcere un luogo quanto più adatto
e adeguato, nel rispetto dei diritti anche alla rieducazione e al
recupero dei detenuti. Mi ha colpito il fatto che almeno la metà
delle persone che si trovano in carcere siano lì per problemi
legati agli stupefacenti (circa 40 per spaccio, altri 48 sono
tossicodipendenti che hanno commesso reati anche per procurarsi
sostanze, cui vanno aggiunti i non pochi detenuti con
problematiche di tipo psichiatrico, spesso conseguenza di abuso
di sostanze che sortiscono danni cerebrali: praticamente tutte le
droghe). Alla luce di ciò, mi chiedo e chiederò in commissione
quali siano le politiche e le azioni concreta ente messe in
pratica dal Comune di Udine per la prevenzione e il contrasto
alle droghe".
ACON/COM/fa