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SALUTE. CELOTTI (PD): OK CAREGIVER MA SERVONO OSPEDALI E CASE COMUNITÀ

16.09.2024
15:29
(ACON) Trieste, 16 set - "Lo standard raggiunto dal Fvg sulla non autosufficienza ci pone ai più alti livelli in Italia, anche grazie alla legge 8/2023, proposta dal Pd e approvata all'unanimità alla fine della scorsa legislatura. Ma ogni ragionamento rischia di restare monco se non si programmano le azioni sulle future case e ospedali di comunità".

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) a margine della seduta della III Commissione Salute riunita per esprimere il parere sulle delibere di giunta riguardante le sperimentazioni di domiciliarità comunitaria e il Piano triennale regionale per la valorizzazione del caregiver familiare.

"Le due delibere - osserva ancora la consigliera - migliorano il livello di risposta del Fvg, ma ora sarà cruciale raccogliere i dati sul numero preciso dei caregiver in regione e sulla loro condizione socio-anagrafica, economica e lavorativa, in particolare per le donne, che rappresentano la stragrande maggioranza dei caregiver in età lavorativa, una condizione che determina carriere lavorative interrotte, difficoltà di reinserimento lavorativo, part time involontario, bassi salari, e che si riverbererà, in futuro, sulla loro condizione pensionistica".

Sul livello regionale, continua Celotti "una proposta interessante, e che in senso collaborativo ho avanzato, è quella di garantire un contributo regionale per le aziende che assumono persone ex caregiver, sulla scorta del contributo già garantito per le aziende che stabilizzano i lavoratori". Sul diritto alla domiciliarità, "ospedali di comunità e case di comunità rappresentano i servizi pubblici imprescindibili per supportare e integrare l'azione preziosissima delle famiglie e dei servizi domiciliari. Per questo ho presentato un'interrogazione, discussa nella Commissione odierna, per chiedere che all'interno dell'accordo integrativo regionale vengano previste delle incentivazioni per le funzioni che i medici di medicina generale e i pediatri andranno a svolgere all'interno delle future case di comunità".

"Un elemento, quello contrattuale, che non può però prescindere dall'avvio di un percorso di confronto con le rappresentanze dei medici anche sugli aspetti organizzativi delle case di comunità e sul loro rapporto con i distretti, con il servizio sociale, con gli ospedali di base. Un tavolo che ci auguriamo possa partire al più presto - conclude Celotti - e possa essere declinato a livello dei singoli distretti, coinvolgendo sindaci e rappresentanze del terzo settore". ACON/COM/fa



  • Manuela Celotti (Pd) oggi durante la seduta della III Commissione
    Manuela Celotti (Pd) oggi durante la seduta della III Commissione