SALUTE. FASIOLO (PD): BENE DOMICILIARITÀ E CAREGIVER, MA DA MIGLIORARE
(ACON) Trieste, 16 set - "L'apporto delle ultime delibere di
Giunta sulla domiciliarità comunitaria e sui caregiver, promossi
anche dalla Consulta sulle disabilità, è positivo, ma questo non
ci esime da un necessario sforzo per migliorarle ulteriormente".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Laura Fasiolo
(Pd), intervenuta in tal senso in III Commissione riunita per
esprimere un parere sulle delibere riguardanti, rispettivamente,
le sperimentazioni di domiciliarità comunitaria e il Piano
triennale regionale per la valorizzazione del caregiver familiare.
Inoltre la Fasiolo rimarca nel chiedere "il perché di una
sperimentazione sulla domiciliarità legata a soli tre ambiti
territoriali escludenti Gorizia e provincia" e spiega di non
farlo per banale localismo, "ma perché la situazione anziani,
proprio in quei territori, è emergenziale".
I principi da cui muove la delibera sulla domiciliarità
comunitaria, continua, "è una giusta risposta al cambiamento dei
bisogni della società, che necessita di meno
istituzionalizzazione e di più domiciliarità, sia nel cohousing,
un abitare inclusivo per gli anziani, sia in un incremento del
sostegno domiciliare, nella propria casa, con interventi
personalizzati".
"La risposta ai bisogni - aggiunge la dem - può prevedere la
co-progettazione e la co-programmazione, da cui va circoscritta
la tematica delle demenze. Un centinaio le persone coinvolte, con
protagonista il Terzo settore. La nostra regione necessita di
prerequisiti che la vedono ancora lontana dagli indici di
assistenza sanitaria e sociali in essere, come per esempio in
Emilia Romagna e in Toscana".
A suo dire "mancano centri diurni di socialità, centri Alzheimer,
le case di riposo scarseggiano con liste di attesa sotto la lente
di ingrandimento" e all'assessore Riccardi ha chiesto "un tavolo
permanente di monitoraggio sull'andamento della sperimentazione,
per adattarla a quote sempre maggiori di popolazione, visto il
crinale di invecchiamento a fronte di una denatalità spaventosa".
Sul tema caregiver, conclude la consigliera, "si presentano altre
necessità migliorative, a partire dall'acquisizione dei dati
ufficiali: la non autosufficienza riguarda circa 25mila persone e
si può dedurre che i caregiver siano altrettanti, tra familiari e
professionali. Va perciò sostenuto un processo di valorizzazione
partecipato con il Terzo settore, ben esplicitato dal Piano
triennale regionale".
ACON/COM/rcm