AUTONOMIA. CAPOZZI (M5S): DIVIDE IL PAESE E RENDE IL FVG ORDINARIO
(ACON) Trieste, 17 set - "L'autonomia differenziata sancirebbe
la fine del concetto di solidarietà tra Regioni, non tenendo
conto della perequazione per i territori con minore capacità
fiscale per abitante e rischia così di acuire i divari nel
garantire diritti importantissimi dal punto di vista civile e
sociale. Ne deriverà una frammentazione che esporrà la legge e le
intese conseguenti a rischio di incostituzionalità, essendo in
palese contrasto del principio supremo di unità e indivisibilità
della nostra Repubblica".
Lo sostiene in una nota la consigliera regionale del Movimento 5
Stelle, Rosaria Capozzi a margine della odierna seduta della V
Commissione.
"La complessità amministrativa - evidenzia Capozzi - aumenterà
inevitabilmente su tutto il territorio nazionale rischiando di
rendere difficile la vita a cittadini e imprese, costrette a
misurarsi con regolamentazioni regionali diverse tra loro,
finendo per confrontarsi con 21 legislazioni differenti".
"Uno dei punti più controversi - ribadisce l'esponente
pentastellata - è quello relativo al finanziamento dei livelli
essenziali di prestazione che devono essere garantiti su tutto il
territorio nazionale con i quali garantire i diritti civili e
sociali di cittadine e cittadini. L'entità di questi
finanziamenti andrebbe stabilita prima delle richieste di
autonomia, in modo tale da avere chiaro di quante risorse ha
bisogno ogni Regione richiedente. Secondo il disegno di legge
approvato, tali finanziamenti verranno distribuiti in base alla
spesa storica della Regione nell'ambito specifico in cui chiede
l'autonomia".
"E' anche così - prosegue la consigliera di Opposizione - che si
accentuerebbero le disuguaglianze tra i due poli del paese, ad
esempio l'autonomia colpirà gravemente il sistema scolastico in
cui si avrebbero non solo programmi diversi, ma anche sistemi di
reclutamento territoriale e funzionamenti differenziati, con
l'inevitabile migrazione di insegnanti, scenari già visti nel
recente passato anche per la nostra sanità, dagli errori dovremmo
imparare ma a quanto pare a qualcuno piace moltiplicarli".
"Il Friuli Venezia Giulia non sarà immune dagli effetti
travolgenti che la legge 86 presuppone. Ci preoccupa e non poco
immaginare un futuro in cui tutte le rimanenti quindici ordinarie
si trasformeranno in autonome, ciascuna delle quali con funzioni
e risorse differenziate, rendendoci di fatto ordinarie alle
altre. La nostra autonomia - conclude Capozzi - è radicata prima
ancora che nella Carta Costituzionale della Repubblica italiana,
nella sua storia, nelle sue diversità linguistiche e culturali,
nella sua collocazione geografica che la pone al centro
dell'Europa. Ne usciranno sconfitti i cittadini, ma soprattutto
chi questa riforma l'ha voluta e tutto questo per meri giochi di
equilibrio nel governo Meloni".
ACON/COM/sm