AUTONOMIA. PELLEGRINO (AVS): CDX TEME REFERENDUM, QUINDI LO BOICOTTA
(ACON) Trieste, 17 set - "Chi condivide la ratio e l'efficacia
di una legge non dovrebbe temere l'indizione di un referendum
abrogativo, anziché boicottarlo dovrebbe invitare i cittadini a
firmare le richieste e andare tutti a votare: e questo
semplicemente perché dovrebbe esser certo del fallimento
dell'operazione referendaria e quindi della conservazione delle
norme. Invece i consiglieri di maggioranza del Fvg sono
evidentemente molto preoccupati del giudizio popolare sulla legge
dell'autonomia differenziata, e non votano le richieste di
indizione del referendum abrogativo della legge 86/2024: che
siano convinti che il ministro Calderoli abbia prodotto una nuova
'porcata'"?
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, dopo la
seduta di V Commissione che ha respinto le proposte di aggiungere
la Regione Fvg al gruppo di quelle che hanno già inviato le
richieste di referendum presso la Corte di Cassazione. Proposte
che comunque impegneranno l'aula consiliare nella seduta di
giovedì.
"Resto favorevole all'indizione del referendum abrogativo sulla
legge dell'autonomia differenziata. In termini generalissimi -
precisa Pellegrino -, perché i referendum abrogativi sono sempre
un balsamo per le ferite che affliggono la democrazia
partecipativa e per ravvivare lo spirito critico della
cittadinanza. In seconda battuta, la legge è un pasticcio immenso
per un'Italia che già soffre gravemente di incoerenze e
incertezze del diritto e della pubblica amministrazione".
"La legge - evidenzia la consigliera di Avs, entrando nel
dettaglio - che pure pretende di dare attuazione all'articolo 116
terzo comma della Costituzione, presenta infatti profili di
incostituzionalità importanti, non ultimo l'ulteriore
compressione dell'autorità del Parlamento che avrà ben poco da
dire in merito alle intese dello Stato con le Regioni, e disegna
un Paese simile alla torre di Babele sulla gestione legislativa e
amministrativa di temi fondamentali, come l'istruzione o i lep
sui diritti civili e sociali o altre materie che sono governate
direttamente da norme europee, e sui conti pubblici".
"Infine,sostengo l'abrogazione per via referendaria, perché la
difesa della legge Calderoli esprime sistematicamente un
'regional-egocentrismo' che ben poco ha a che fare con i principi
costituzionali fondativi della Repubblica, a cominciare proprio
dall'autonomia descritta dalla Carta Costituzionale".
Spiace, inoltre, constatare - conclude Pellegrino - che le
preoccupazioni per possibili influenze negative della nuova legge
sul Friuli Venezia Giulia si fondano su una concezione della
specialità quale privilegio, invece che quale responsabilità di
rango costituzionale verso territori e comunità, e la si
quantifica misurandola su quello che le Regioni a statuto
ordinario non hanno, come se il costituirsi di ulteriori
autonomie regionali inficiasse il valore della nostra specialità.
Valore che è scolpito nella Costituzione e nel nostro Statuto, e
nessuna legge ordinaria lo può comprimere e svilire".
ACON/COM/sm