LEGGE ELETTORALE. MORETTI (PD): CDX PIEGA LE REGOLE DEMOCRATICHE
(ACON) Trieste, 23 set - "Apprendiamo che il Centrodestra
vorrebbe piegare in maniera subdola la legge elettorale
regionale, e quindi le regole democratiche, alle proprie
convenienze".
Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pd in consiglio
regionale Diego Moretti intervenendo nel dibattito sulle
modifiche alla legge elettorale in Fvg.
"Per quanto ci riguarda - prosegue Moretti -, la legge elettorale
regionale vigente ha garantito in questi anni stabilità e la
giusta rappresentanza democratica ai territori e alle forze
politiche, com'è giusto e corretto per un'assemblea elettiva
chiamata a legiferare. Pare che la bozza sulla quale il gruppo di
lavoro della Maggioranza sta lavorando, punta a modifiche che
interessano, direttamente o indirettamente, le convenienze del
momento di presidente, assessori e consiglieri di Centrodestra.
Riteniamo pertanto sbagliato introdurre il terzo mandato per il
presidente, abolire il limite ai mandati di assessori e
consiglieri, introdurre il ripescaggio per gli assessori esterni
dimessisi da consiglieri, modificare il premio di maggioranza in
senso riduttivo per la minoranza, alterando così il principio dei
pesi e contrappesi tipici di una democrazia reale".
"Infine - sottolinea il consigliere delle Opposizioni -, pare
riemergere l'ipotesi di accorpare le scadenze elettorali,
modificando così, a mandato in corso, per i Comuni la durata dei
mandati, che avranno una durata, a seconda delle situazioni, di
quattro, cinque o sei anni. Inaccettabile cambiare le regole in
questo modo. Le nostre proposte in materia elettorale sono note:
introduzione della preferenza di genere (siamo tra le poche
Regioni che ancora non ce l'hanno) e rimozione della
incandidabilità dei sindaci dei Comuni sopra i 2mila abitanti".
"Ma - incalza il dem -, sulla legge elettorale e sulla
condivisione delle regole democratiche, spero sia chiaro, non
esistono baratti o scambi di alcun tipo. Non solo, con la norma
Dreosto, votata al Senato con la legge statutaria che prevede la
reintroduzione delle Province, si vuole introduce il quorum per i
referendum abrogativi che finora non ne prevede alcuno".
"Ultima questione, il seggio garantito alla minoranza slovena:
qui abbiamo titolo a parlare avendo permesso, grazie a un accordo
politico regionale con la Slovenska Skupnost, la presenza di un
consigliere sloveno in Consiglio. La questione è tecnica e
politica: finora il seggio non è mai stato introdotto perché la
comunità slovena si è sempre opposta al censimento
etnico-linguistico. Se adesso la Maggioranza lavora a questa
ipotesi - conclude Moretti -, significa che la minoranza slovena
ha cambiato idea ed è disponibile al censimento?".
ACON/COM/mv