ENERGIA. MASSOLINO-MORETUZZO (PAT-CIV): SCOCCIMARRO SILENTE SU CER
(ACON) Trieste, 1 ott - "Perché si è scelto di affidare a una
società privata lo sviluppo delle Cer nella nostra regione, senza
affidarsi invece all'Agenzia regionale per l'energia Ape?Perché
non sono stati presentati scenari di comunità energetiche
costituite con un obiettivo sociale grazie a contributi a fondo
perduto erogati dalla Regione stessa? Perché sul sito di Fvg
Energia la sezione 'Social Cer' risulta vuota? È intenzione della
Giunta l'istituzione di un osservatorio sulla povertà energetica?
Quali misure si prevede di adottare per sfruttare le Cer come uno
strumento per contrastare la povertà energetica? Quali
progettualità si prevede di attuare in collaborazione con Ater?
Riteniamo che questi interrogativi fossero meritevoli di una
risposta".
Lo affermano, in una nota, la consigliera regionale Giulia
Massolino e il capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg in
Consiglio regionale Massimo Moretuzzo che replicano alla risposta
pervenuta nella seduta d'Aula odierna all'interrogazione in
merito agli eventi organizzati dalla Regione sulle comunità
energetiche rinnovabili: "Oltraggiosa e irrispettosa la risposta
ottenuta, durata una manciata di secondi, a fronte dei corposi
quesiti presentati". Nella replica in aula, Massolino ha riletto
gli interrogativi posti aggiungendo ironicamente "visto che non
le ha considerate come domande a cui dover rispondere, le pensi
come suggerimenti per il futuro".
"L'unica giustificazione dell'assessore rispetto a queste precise
richieste è stata che - continuano Massolino e Moretuzzo -, come
detto da lui stesso, è stato pubblicato un avvio di indagine di
mercato (ed è stato affidato) a un operatore in posizione
economica mediana rispetto alle offerte ricevute. Riteniamo
questa risposta un gesto irrispettoso, che svilisce in modo
inammissibile il legittimo lavoro di sindacato ispettivo, uno dei
fondamentali ambiti di azione delle Opposizioni".
"Continuiamo a essere preoccupati sul rischio di trasformare una
soluzione di democratizzazione dell'energia in uno strumento di
produzione di profitti - dichiarano gli esponenti autonomisti -.
In un momento in cui la povertà energetica è una piaga sempre più
diffusa sul nostro territorio, bisogna vigilare affinché non
venga persa la dimensione sociale delle comunità energetiche
rinnovabili. La sostenibilità non può essere solo ambientale e/o
economica: avviare una conversione ecologica giusta dal punto di
vista sociale è la vera sfida del nostro tempo".
"In questo la mano pubblica deve guidare il processo di
transizione. Nell'evento della Regione, invece, non è stato
predisposto nemmeno uno scenario di una comunità energetica
costituita con un obiettivo sociale grazie a contributi a fondo
perduto erogati dalla Regione stessa in cui venissero stimati i
benefici economici e sociali per i componenti. Su questi aspetti
- concludono -, l'assessore si è rifiutato di rispondere".
ACON/COM/mv