PETIZIONI. PELLEGRINO (AVS): DIRITTO OPINIONE BALUARDO DEMOCRAZIA
(ACON) Trieste, 1 ott - "Esistono dei principi legislativi che
sono stati affinati dal legislatore per permettere un eventuale
controllo e la possibilità di critica, anche costruttiva, da
parte dei cittadini".
Così in una nota la consigliera Serena Pellegrino, di Alleanza
Verdi Sinistra, a margine della mozione che aveva come oggetto la
"difesa della libertà dei cittadini di esprimere la propria
opinione in merito a scelte politiche attraverso lo strumento
democratico della petizione".
"Bene ha fatto il presidente del Consiglio regionale, su
indicazione del segretario generale, a non fornire i nominativi
delle persone che hanno sottoscritto legittimamente una petizione
contro la costruzione di una acciaieria nella laguna di Grado e
Marano. Voglio ricordare come la Dichiarazione universale dei
diritti umani proclami il diritto alla libertà di pensiero quale
diritto per così dire propedeutico alla possibilità di formarsi
un'opinione disponendo delle necessarie informazioni", spiega
Pellegrino.
"Più specificatamente, nell'articolo 19 del Patto internazionale
sui diritti civili e politici si recita che 'ogni individuo ha
diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il
diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello
di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso
ogni mezzo e senza riguardo a frontiere'", continua la
consigliera.
"Lo strumento della raccolta firme per richiedere una
consultazione referendaria, così come le petizioni, anche alla
luce del ddl 1660 approvato dalla Camera, sono ormai fra gli
ultimi baluardi di una democrazia sempre più ammalata e ridotta
al lumicino e sempre più spesso negata da chi teme la voce dei
cittadini che sono molto attenti a quello che accade sul loro
territorio", aggiunge la consigliera di Opposizione.
"Continuiamo a essere convinti che permettere ai destinatari di
una petizione di conoscere i nomi dei firmatari manifesterebbe un
precedente molto pericoloso che rischierebbe di inficiare molte
azioni socio-politiche future. Chi si fermerebbe più a un
banchetto per apprendere informazioni e sostenere un determinato
progetto se sopra agli stessi potrebbe calare la mannaia della
denuncia? Dobbiamo esprimere ferma condanna verso ogni azione
volta a far venir meno la libertà di espressione politica da
parte dei cittadini, in particolare attraverso l'istituto della
petizione, comprimendo così le prerogative costituzionali che la
garantiscono perché passi verso la riduzione della democrazia,
come ho già avuto modo di affermare, se ne stanno già facendo
troppi. Manifesto la mia soddisfazione - conclude Pellegrino -
per la mozione approvata che è stata il frutto di una
condivisione di tutto il Consiglio nel rispetto degli organi
istituzionali che attualmente sono impegnati nel percorso
giudiziario".
ACON/COM/fa