GO2025. PELLEGRINO (AVS): REGIONE CORRESPONSABILE DI UNA REGIA CAOTICA
(ACON) Trieste, 3 ott - "Oggi in V Commissione abbiamo
verificato che gran parte dei progetti legati alla
compartecipazione di Gorizia alla capitale europea della Cultura
2025 partiranno ben più avanti dell'inaugurazione dell'evento
transfrontaliero. Ad esempio, il faraonico progetto che riguarda
Galleria Bombi, elaborato dal Comune di Gorizia e dall'Ente di
decentramento regionale e solo oggi inserito nel disegno della
legge del secondo Assestamento di bilancio per l'importo di 3,5
milioni, secondo la visione strategica dell'assessore regionale
alla Cultura sarebbe bene fosse inaugurato appena nel 2026. Del
resto, la conclusione del progetto pilota Borgo Castello è
prevista proprio per la metà del 2026".
Lo dichiara in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra e
vicepresidente del Gruppo Misto, precisando che "stiamo parlando
nello specifico di uno stanziamento molto cospicuo per installare
nella galleria, cui si accede da piazza Vittoria per uscire
nell'area del Rafut, un'opera dell'artista Refik Anadol, che
utilizza le tecniche della realtà virtuale, dell'intelligenza
artificiale generativa e del machine learning.
Installazione che evidentemente non avrà le caratteristiche per
resistere alla sfida degli anni".
"Se la Galleria sarà in grado, agli inizi del 2025, di fungere da
dignitoso collegamento ciclopedonale tra i valichi di confine e
il centro storico di Gorizia, e magari ricordare la sua storia di
manufatto che durante la seconda guerra mondiale fungeva da
rifugio antiaereo o in tempi recenti da ricovero per i profughi
in transito, questo non ci è dato di sapere", aggiunge la
consigliera di Avs.
"Ma il turista culturale - è la questione su cui si focalizza
Pellegrino - che sta programmando un soggiorno a Gorizia nel 2025
che cosa troverà ad accoglierlo, cosa comprenderà della sua
storia, della sua complessa identità, delle ragioni per cui
condivide con la slovena Nova Gorica il titolo di Capitale della
cultura? L'assessore ci ha rassicurato che gli investimenti su
Gorizia sono dieci volte più ricchi di quelli delle capitali
della cultura italiane, e che è giusto dilatare l'uso delle
risorse e la programmazione oltre il 2025, e che sono stati
finanziati centinaia di progetti capaci di rendere "brillante" il
prossimo anno goriziano".
"Tuttavia - prosegue l'esponente di Opposizione - non sono la
sola ad essere seriamente preoccupata: se la città si presentasse
con quanto a oggi descritto sull'incompleto quanto caotico sito
di GO25, quello che è la base della consultazione di chi stia
valutando una visita, magari affrontando un lungo viaggio
dall'estero, e in più con i cantieri aperti in ogni dove, con mal
coordinate offerte di accoglienza e di servizi turistici, il
rischio è la deflagrazione, a causa di decisioni clamorosamente
tardive, che non possono essere giustificate semplicemente con
lo stop imposto dalla pandemia, e di una regia estremamente
nebulosa a tutti i livelli".
Conclude Pellegrino: "E' stata annunciata nel corso della
discussione una seduta di Commissione dedicata a GO25 nel
prossimo mese di novembre: mi auguro che dal cappello a cilindro
della Giunta saltino fuori notizie concrete su quanto accadrà a
Gorizia e non più progetti a data da destinarsi".
ACON/COM/fa