ASSESTAMENTO BIS. DISCUSSIONE/4: NOVELLI, MORETUZZO E MORETTI
(ACON) Trieste, 15 ott - "Manovra importante, che guarda al
benessere dei cittadini". Così l'ha definita Roberto Novelli
(Forza Italia), che sulle carenze del sistema sanitario ha
rimandato la questione al mittente affermando che "per decenni
non si sono voluti vedere problemi evidenti come quelli della
progressione delle malattie croniche, dei piccoli ospedali, della
carenza di personale medico e infermieristico, problemi enormi
che chi oggi governa questa regione sta cercando di affrontare e
nel suo complesso. Si deve avere il coraggio di attuare dei
cambiamenti a meccanismi ormai consolidati e questi non possono
essere immediati, ma progressivi, avendo un orizzonte".
Per Massimo Moretuzzo (capogruppo del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg), "questa manovra può essere definita in
molti modi, ma certamente non tecnica. Due le grandi scelte che
determineranno gran parte del futuro del Friuli Venezia Giulia:
il rapporto fra soggetti pubblici e soggetti privati nel mondo
della salute, rapporto tra risorse investite e risultati ottenuti
incluso; la nomina dei vertici delle Aziende sanitarie. In queste
settimane si prenderà una decisione fondamentale: se sbagliamo i
manager, pregiudichiamo la possibilità di affrontare i nodi che
si riconoscono al Servizio sanitario regionale".
Altri lati negativi, per Moretuzzo, i 21 milioni posti al
manifatturiero senza confronto in Commissione, pensare a vasche
per la neve artificiale in montagna, 500mila euro per una mostra
"discutibile" al salone degli Incanti di Trieste, ma soprattutto
il tema dei parchi fotovoltaici, che saranno normati non prima
della fine dell'anno. "I decreti ministeriali sono stati
approvati il 21 giugno, tutti i progetti che sono presentati da
allora a dicembre sono accolti, il che significa altre centinaia
di impianti fotovoltaici", ha accusato chiedendo "perché la norma
non venga inserita nel ddl 26".
"Si incolpa sempre chi c'era prima, va bene ma allora bisogna
ricordare tutto e non solo ciò che fa comodo", ha fatto presente
Diego Moretti, capogruppo del Pd, parlando di "coraggio avuto da
chi ha governato la sanità regionale dal 2013 al 2018, ovvero
dalla Giunta Serracchiani, che ha avuto in eredità la mancanza di
scelte da parte di chi aveva amministrato prima, a cominciare
dalla chiusura dei punti nascita che non raggiungevano i 500
parti all'anno (Latisana e Gorizia), passando per la
riorganizzazione sanitaria dettata dal decreto Balduzzi e il
controllo gestionale".
Moretti ha, quindi, chiuso il dibattito generale con un timore:
"Per un paio di anni potremo ancora avere il rimbalzo dei
conguagli, ma lo Stato già dice che non ci sono più soldi, perciò
vanno fatte delle scelte prioritarie. Le nostre sono
preoccupazioni per il futuro, non certo auspici di negatività.
Questo provvedimento manca di strategia. Sulla sanità da mesi
sentiamo solo annunci, nessuna scelta da poter valutare".
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