ISONZO. PELLEGRINO (AVS): POSITIVA AUDIZIONE SUI PROBLEMI DEL FIUME
(ACON) Trieste, 17 ott - "Sono soddisfatta dell'audizione che ho
richiesto in IV Commissione perché finalmente si è parlato di
Isonzo in un contesto istituzionale, confrontando le diverse
posizioni dei portatori di interesse, su una bozza di progetto
del Consorzio di bonifica della Pianura Isontina per il quale la
Regione ha investito 2 milioni di euro. Ma la soluzione
prospettata ai problemi di portata del fiume, causate dalla diga
della centrale idroelettrica slovena di Solkan - Salcano, rischia
di diventare un futuro problema perché non è possibile aumentare
la pressione antropica su un ambiente naturale in crisi, pensando
con ciò soltanto di recuperare e salvaguardarne gli equilibri
ecologici".
Lo dichiara in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra, a margine delle
audizioni in IV Commissione consiliare sul fiume Isonzo.
"Nel corso dell'audizione, partecipi l'Assessore regionale
all'Ambiente, i Comuni, le associazioni e il Consorzio di
Bonifica - spiega ancora Pellegrino - abbiamo saputo che, nel
tratto goriziano del fiume, si intende alzare di un metro la
traversa a Piuma, arrivando a 80.000 metri cubi di invaso, e
realizzare una nuova traversa di 2 metri di altezza a Straccis,
realizzando un invaso di 105.000 metri cubi, ma anche che si
tiene in considerazione l'ex cava Postir, a Sagrado, per un
ulteriore invaso di 52 mila metri cubi di accumulo".
"Durante il dibattito - prosegue l'esponente di Avs -, oltre a
focalizzare tutte le criticità ambientali causate da ulteriori
infrastrutture, è spesso stata richiamata la necessità di una
gestione transfrontaliera condivisa dell'Isonzo. Ho potuto
illustrare, a tal proposito, l'interrogazione parlamentare
depositata oggi alla Camera dei Deputati dall'on. Luana Zanella,
con cui si chiede quali iniziative il Ministro dell'Ambiente e
quello degli Affari esteri stiano sviluppando nei confronti della
Repubblica di Slovenia, sul piano diplomatico, scientifico e
tecnico, per sviluppare finalmente un progetto di gestione
transfrontaliera del fiume Isonzo, in osservanza della Direttiva
acque e del Regolamento Ue 2024/1991".
"La discussione - afferma la consigliera di Opposizione - ha
ricordato frequentemente i percorsi partecipati sull'Isonzo
svoltisi negli anni, come Laboratorio Isonzo e Grevislin,
tralasciando di dare evidenza al fatto che nessuno di questi ha
mai concluso che la migliore e generale soluzione per la
discontinuità delle portate sia costruire ancora traverse sul
fiume. Nuove dighe potranno dare qualche garanzia in più per le
esigenze irrigue e idroelettriche, ma non certo per il
mantenimento dell'ecosistema fiume o il controllo delle piene".
"Inaccettabile, infine - conclude Pellegrino - la posizione di
certa politica che in audizione ha invocato l'apertura dei
cantieri, perché quanto prima si fanno le opere, rigorosamente
con i soldi pubblici, tanto prima si salva il fiume. E invece no,
in democrazia non funziona così: attendiamo il progetto del
Consorzio, lo analizzeremo con i portatori di interesse, anche,
come ho già richiesto, con sopralluoghi nei luoghi interessati
dalle opere".
ACON/COM/sm