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GRONDA NORD. PUTTO (PAT-CIV): OPERA UTILE MA IL CONFRONTO È TARDIVO

21.10.2024
16:43
(ACON) Trieste, 21 ott - "La Gronda Nord rappresenta senz'altro un'opera di fondamentale importanza per il traffico che interessa il territorio pordenonese: ritengo sia impossibile pensare ad un concreto sgravio alla circolazione lungo la Ss13 Pontebbana, in particolare tra Fontanafredda e Cordenons nel trafficatissimo tratto che interessa Pordenone e il suo conurbamento, senza focalizzarsi su di un sistema di percorsi paralleli alternativi alla stessa strada statale, costituiti dalla A28, dalla Bretella Sud e, per l'appunto, dalla Gronda Nord, specie dopo il completamento della Pedemontana Veneta, che ha ulteriormente aumentato i flussi di traffico; oltre a ciò, l'opera consente di asservire in modo più completo il sistema industriale del territorio posto a nord della Strada Statale Pontebbana, ponendosi l'obiettivo di allontanare il traffico dai centri abitati".

Così, in una nota, Marco Putto, consigliere regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg a margine delle audizioni in IV Commissione sulle progettualita inerenti il tracciato Gronda nord di Pordenone.

"Segnalo, però - prosegue Putto - alcuni aspetti, sia di carattere politico che tecnico, che personalmente avrei fin qui affrontato in modo diverso. In primis, ci troviamo a discuterne in grande ritardo rispetto alle richieste delle opposizioni - la mia prima è datata al 27 luglio 2023 -, per cui chiedo una maggior considerazione del ruolo del consiglio e delle sue articolazioni, visto che questi in Commissione sono gli unici momenti di confronto nel merito di quest'opera e che lo facciamo, purtroppo, a scelte pressoché già avvenute".

"Inoltre - evidenza l'esponente dei civici -, l'aver atteso ben 3 anni dalla prima consegna dello studio di fattibilità alla sua approvazione da parte della Giunta regionale, ha compromesso, da un lato, l'efficacia dell'azione amministrativa e, dall'altro, ha visto registrare il cambiamento di alcune norme nel frattempo entrate in vigore, oramai già superate: una su tutti, la perimetrazione e le classi di pericolosità idraulica dell'opera che nello studio fanno riferimento al Piano di assetto idrogeologico oggi superato dal Piano di gestione rischio alluvioni".

"Nel merito - spiega il consigliere di Opposizione -, pur ritenendo che un tracciato alternativo posto a nord della Pontebbana sia la soluzione più efficace, non comprendo perché non si sia scelto di limitare di più il consumo di suolo utilizzando le strade esistenti. Ad esempio: se a Pordenone si è scelto di indirizzare il traffico in fregio all'area militare 'La Comina', perché a Cordenons il tracciato prevede di non proseguire lungo la caserma Carri Ariete, bensì viene deviato in aperta campagna consumando una notevole quantità di suolo? Come mai questa differenza di valutazione? Idem per la zona di Villa d'Arco, dove si poteva lambire la cava esistente e invece si devia verso la campagna posta più a sud".

"Ritengo - conclude Putto - che ci siano margini di approfondimento e di miglioramento di queste ed altre situazioni puntuali relative al tracciato, anche nell'ottica della tutela della zona dei Magredi, per cui auspico che il confronto di oggi possa aver fornito spunti utili alla causa comune, anche consentendo un risparmio di suolo e di risorse. La spesa complessiva è, infatti, stimata in ben 200 milioni, probabilmente insufficienti rispetto alle proposte fin qui avanzate". ACON/COM/sm



  • Marco Putto ( Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
    Marco Putto ( Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)