GRONDA NORD. PUTTO (PAT-CIV): OPERA UTILE MA IL CONFRONTO È TARDIVO
(ACON) Trieste, 21 ott - "La Gronda Nord rappresenta senz'altro
un'opera di fondamentale importanza per il traffico che interessa
il territorio pordenonese: ritengo sia impossibile pensare ad un
concreto sgravio alla circolazione lungo la Ss13 Pontebbana, in
particolare tra Fontanafredda e Cordenons nel trafficatissimo
tratto che interessa Pordenone e il suo conurbamento, senza
focalizzarsi su di un sistema di percorsi paralleli alternativi
alla stessa strada statale, costituiti dalla A28, dalla Bretella
Sud e, per l'appunto, dalla Gronda Nord, specie dopo il
completamento della Pedemontana Veneta, che ha ulteriormente
aumentato i flussi di traffico; oltre a ciò, l'opera consente di
asservire in modo più completo il sistema industriale del
territorio posto a nord della Strada Statale Pontebbana,
ponendosi l'obiettivo di allontanare il traffico dai centri
abitati".
Così, in una nota, Marco Putto, consigliere regionale del Patto
per l'Autonomia-Civica Fvg a margine delle audizioni in IV
Commissione sulle progettualita inerenti il tracciato Gronda
nord di Pordenone.
"Segnalo, però - prosegue Putto - alcuni aspetti, sia di
carattere politico che tecnico, che personalmente avrei fin qui
affrontato in modo diverso. In primis, ci troviamo a discuterne
in grande ritardo rispetto alle richieste delle opposizioni - la
mia prima è datata al 27 luglio 2023 -, per cui chiedo una
maggior considerazione del ruolo del consiglio e delle sue
articolazioni, visto che questi in Commissione sono gli unici
momenti di confronto nel merito di quest'opera e che lo facciamo,
purtroppo, a scelte pressoché già avvenute".
"Inoltre - evidenza l'esponente dei civici -, l'aver atteso ben 3
anni dalla prima consegna dello studio di fattibilità alla sua
approvazione da parte della Giunta regionale, ha compromesso, da
un lato, l'efficacia dell'azione amministrativa e, dall'altro, ha
visto registrare il cambiamento di alcune norme nel frattempo
entrate in vigore, oramai già superate: una su tutti, la
perimetrazione e le classi di pericolosità idraulica dell'opera
che nello studio fanno riferimento al Piano di assetto
idrogeologico oggi superato dal Piano di gestione rischio
alluvioni".
"Nel merito - spiega il consigliere di Opposizione -, pur
ritenendo che un tracciato alternativo posto a nord della
Pontebbana sia la soluzione più efficace, non comprendo perché
non si sia scelto di limitare di più il consumo di suolo
utilizzando le strade esistenti. Ad esempio: se a Pordenone si è
scelto di indirizzare il traffico in fregio all'area militare 'La
Comina', perché a Cordenons il tracciato prevede di non
proseguire lungo la caserma Carri Ariete, bensì viene deviato in
aperta campagna consumando una notevole quantità di suolo? Come
mai questa differenza di valutazione? Idem per la zona di Villa
d'Arco, dove si poteva lambire la cava esistente e invece si
devia verso la campagna posta più a sud".
"Ritengo - conclude Putto - che ci siano margini di
approfondimento e di miglioramento di queste ed altre situazioni
puntuali relative al tracciato, anche nell'ottica della tutela
della zona dei Magredi, per cui auspico che il confronto di oggi
possa aver fornito spunti utili alla causa comune, anche
consentendo un risparmio di suolo e di risorse. La spesa
complessiva è, infatti, stimata in ben 200 milioni, probabilmente
insufficienti rispetto alle proposte fin qui avanzate".
ACON/COM/sm