GRONDA NORD. PELLEGRINO (AVS): SIA AFFIANCATA A IMPLEMENTAZIONE TPL
(ACON) Trieste, 21 ott - "La realizzazione della Gronda Nord di
Pordenone non sgrava dal traffico la strada statale 13. Non sono
mie parole, ma quelle dei tecnici ingegneri che ci hanno ben
illustrato lo studio di fattibilità del progetto".
Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino
(Alleanza Verdi e Sinistra), a margine dell'audizione in IV
Commissione sulla progettualità inerente il tracciato detto
Gronda Nord di Pordenone.
"Ricordo le parole del professor Zambrini, docente di urbanistica
- fa sapere Pellegrino -, che era solito dire che 'costruire
nuove strade per alleggerire il traffico è una falsa soluzione,
perché le infrastrutture godono delle stesse leggi
dell'idraulica: se c'è un nuovo canale, l'acqua si infila ma non
necessariamente riduce il flusso, anzi, così come se ci sono
nuove strade, aumenteranno gli utenti a causa della maggiore
attrattività' e sta a noi, in quanto parte politica, valutare se
la costruzione di nuove strade sia davvero positivo per la
popolazione".
"Altri motivi che mi convincono molto poco - prosegue la
consigliera - sono l'aumento notevole di inquinamento e un
ulteriore consumo di suolo. Se vogliamo davvero diminuire i
contraccolpi sulla popolazione residente, ho suggerito di
potenziare il trasporto pubblico locale su gomma e rotaia sulla
direttrice Casarsa-Sacile e cercare, così, di diminuire
numericamente i veicoli che circolano sulla Pontebbana".
"Credo che l'obiettivo principale della Giunta regionale, però,
non sia quello di tutelare l'aria che respirano i cittadini, ma
costruire un'opera che possa servire a collegare l'Est Europa,
dove i beni vengono prodotti, con il Nord Italia dove vengono
consumati, con un continuo andirivieni di mezzi pesanti.
L'assessore Amirante ha confermato che questo progetto si
inserisce in un progetto più ampio - fa sapere ancora Pellegrino
- che vede l'innesto nel controverso ampliamento e prosecuzione
della Cimpello-Sequals che dovrebbe raggiungere Gemona,
un'operazione che permetterebbe ai mezzi pesanti di evitare il
transito sulla rete autostradale per riversarsi sulle reti urbane
ed extraurbane e, di conseguenza, giustificare la realizzazione
di un nuovo ponte-diga all'altezza dell'abitato di Dignano che,
dopo il tunnel nell'alveo del Tagliamento, impatterà in maniera
molto importante sulla vita di tutti i nostri corregionali".
ACON/COM/rcm