INCLUSIONE. PELLEGRINO (AVS): CASA IMMACOLATA E BISTROT UD REALTÀ OK
(ACON) Trieste, 24 ott - "Oggi ho potuto visitare due realtà
importanti e significative presenti nella città di Udine. Con i
colleghi della VI Commissione ho fatto visita alla Casa
dell'Immacolata, che ha ereditato una realtà storica del
quartiere di San Domenico fondata da don De Roja e tutta da
conoscere nella sua nuova veste tanto virtuosa quanto vituperata
dalla narrazione locale, che accoglie 67 ragazzi provenienti da
10 Paesi differenti. Successivamente ho partecipato
all'inaugurazione di 'Diversamente Bistrot' di Anffas che, in
Corte Savorgnan, ha aperto un bar caffetteria con l'obiettivo di
favorire l'inclusione lavorativa delle persone con disabilità
intellettive e del neuro sviluppo".
Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, di
Alleanza Verdi e Sinistra, che prosegue: "Queste sono realtà che
svolgono il compito dell'inclusività sociale, da un lato con i
minori stranieri non accompagnati a cui vengono insegnati, oltre
alla lingua italiana, i rudimenti di una formazione professionale
e artigianale propedeutica a un inserimento nel mondo del lavoro,
dall'altra persone con disabilità che, sapientemente seguite,
offrono alla cittadinanza le loro capacità di interagire e di
inclusione con il tessuto socio-economico nel capoluogo friulano".
"Due delle tante eccellenze che caratterizzano il nostro
territorio e che troppe volte sono vittime di opinioni non certo
sostenute dall'esperienza, potendo costituire un serio ostacolo
alla formulazione di un giudizio appropriato e obiettivo",
aggiunge la vicepresidente del Gruppo Misto. Che si sofferma
proprio su questo aspetto: "La fragilità, che può essere la
parola che allinea le due realtà, sono viste l'una foriera di
violenza mentre l'altra viene guardata a distanza e spesso con
sentimento di buonismo da cui però, appena girato l'angolo, ci si
smarca. È invece sempre più necessario affrontare un confronto
costruttivo parlando con chi conosce e vive queste realtà perché
questo permette di riconoscere il lavoro e l'abnegazione di chi
in un mondo inclusivo crede fermamente".
"La demonizzazione di queste strutture - conclude Pellegrino -
figlia di una pubblicità che troppe volte viene fatta per
generare scoop, nuoce gravemente alla crescita di queste realtà e
allontana chi potrebbe invece, studiando come educatore, trovare
un importante sbocco lavorativo".
ACON/COM/fa