MONFALCONE/3. V-VI COMM: IMMIGRAZIONE, RESTANO DISTANZE TRA CDX E CSX
(ACON) Trieste, 28 ott - Visto da destra, visto da sinistra. La
lettura del fenomeno dell'immigrazione - che ha portato più volte
Monfalcone all'attenzione nazionale per il numero record di
lavoratori bengalesi nella cantieristica navale - continua a
dividere i due poli politici.
Se ne è avuta conferma oggi nell'aula del Consiglio regionale,
dove la V e la VI Commissione, presiedute rispettivamente da
Diego Bernardis (Fedriga presidente) e Roberto Novelli (Forza
Italia), hanno convocato in audizione tutti i portatori
d'interesse dell'area monfalconese, come richiesto diversi mesi
fa dalle Opposizioni, in particolare dal consigliere Enrico
Bullian (Patto per l'autonomia-Civica Fvg).
Il muro contro muro è parso evidente nei due interventi più
articolati. Da una parte l'ex sindaco e oggi europarlamentare
leghista Anna Maria Cisint ha parlato di "identità cittadina
snaturata" a causa di una dimensione demografica - è straniero un
cittadino su tre - "che ha superato la soglia della sostenibilità
sociale", lamentando "un processo di islamizzazione che va verso
la sostituzione etnica, culturale e identitaria". Dall'altra il
senegalese Bou Konate, l'ingegnere laureato in Italia che è
presidente del Centro culturale islamico, le ha risposto che
"senza i lavoratori immigrati Fincantieri sarebbe in difficoltà",
per poi proporre alla Regione di investire sull'alfabetizzazione,
"perché attraverso la lingua si impara la cultura di un Paese",
ricordando l'esempio dell'Austria "dove per prima cosa ti
insegnano il tedesco, poi ti mandano ai corsi professionali,
tutto a carico dello Stato. E sono investimenti utili, in Italia
in realtà spendiamo di più senza avere risultati".
La premessa di Bullian e dei consiglieri che hanno richiesto
l'audizione è che "servono politiche in grado di migliorare la
convivenza e non di segregare una parte della popolazione, alla
ricerca di integrazione e non di assimilazione", riferimento
nemmeno troppo implicito alla battaglia legale sui centri di
preghiera e alle polemiche sulla richiesta di un campo di cricket
da parte della comunità del Bangladesh. E su questa linea si sono
mossi sindaci o assessori dei Comuni di Staranzano, Ronchi dei
Legionari, San Canzian e Turriaco. Ma pure Giorgio Brandolin,
presidente del Coni regionale, che ha auspicato di riprendere il
progetto di attività sportiva nelle scuole elementari come
strumento di integrazione, e il presidente della Federazione
cricket italiana, Fabio Maravini, che si è messo a disposizione
per la progettazione di un impianto.
E se le rappresentanti dei due istituti comprensivi Giacich e
Randaccio, pur non negando le difficoltà di insegnare l'italiano
a quei bambini-ragazzi che arrivano a Monfalcone a 10-12 anni,
hanno sottolineato che "molti stranieri nati qui raggiungono
ottimi risultati scolastici", a far alzare il tono del dibattito
hanno pensato i rappresentanti di sindacati e associazioni: da
Adriano Zonta della Cgil ("Qui o si fa integrazione o si fa
disintegrazione") ad Ahmed Faghi Elmi di Anolf ("Agli sportelli
di alfabetizzazione hanno partecipato 260 persone, tra cui 95
donne"), da Ugo Previti della Uil che ha proposto di scegliere
Monfalcone come mandamento-pilota per la sperimentazione di
classi con soli 12 alunni, al parroco don Fabio Zanetti che ha
insistito sulla lingua come "strumento fondamentale per capire e
conoscersi". Mentre nell'intervento più politico tra quelli dei
"tecnici", Arturo Bertoli, dell'Associazione Monfalcone
interetnica, ha contestato apertamente molte delle affermazioni
di Cisint, uscita dall'aula al termine del suo intervento.
Tutte considerazioni riprese dai consiglieri di Centrosinistra
nel corso del successivo dibattito. Furio Honsell (Open Sinistra
Fvg) trova "paradossale trattare come schiavi o robot persone che
contribuiscono al Pil e alla ricchezza della regione", mentre il
capogruppo del Pd Diego Moretti ha ricordato che "parliamo di
lavoratori regolari e di una città in cui non ci sono problemi di
sicurezza". "Interfacciarsi con tutte le comunità e fare tavoli
di incontro e non di scontro", è stato l'invito della dem Laura
Fasiolo, con la collega Manuela Celotti a ricordare che
"l'inverno demografico si contrasta anche e soprattutto con
l'immigrazione: nei prossimi anni in Fvg verranno a mancare
100mila lavoratori". Serena Pellegrino (Avs) ha riproposto il
tema dei salari, "con Fincantieri che ha chiuso gli occhi su
lavoratori pagati 3 euro all'ora", mentre la pentastellata
Rosaria Capozzi auspica che sport e insegnamento della lingua
aiutino a sbrogliare una situazione complessa.
Il Centrodestra ha risposto con tre interventi. Il più netto è
stato Antonio Calligaris, capogruppo della Lega, che ha ripreso
alcuni temi sollevati da Cisint citando la relazione del garante
per l'infanzia del Comune di Monfalcone in cui si segnala il
problema "dell'abbandono scolastico precoce da parte delle
ragazze" e si ricorda il fenomeno delle spose bambine. Più
morbidi nei toni gli interventi di Carlo Bolzonello (Fp) - che ha
invitato "a non semplificare sull'immigrazione", ricordando che
si sta parlando di "percorsi complessi che non si costruiscono da
un giorno all'altro" - e di Stefano Balloch (FdI), che ha
ricordato come "il Governo stia cercando strumenti nuovi per
risolvere situazioni di crisi come quella di Monfalcone".
3- fine
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