MONFALCONE. FASIOLO-CELOTTI (PD): SERVONO CONFRONTO E WELFARE
(ACON) Trieste, 28 ott - "La situazione di Monfalcone è
sicuramente complessa e proprio per questo va affrontata con
rigore e non seguendo propaganda e alimentando contrapposizione
sociale. Sono necessari tavoli di confronto e azioni sul sociale
a partire dall'attivazione dei piani di zona".
Lo affermano, in una nota, le consigliere regionali Laura Fasiolo
e Manuela Celotti (Pd) a margine della seduta congiunta della V e
VI Commissione, riunite per le audizioni di approfondimento del
Piano Monfalcone richieste dai consiglieri Enrico Bullian (Patto
per l'Autonomia-Civica Fvg) e Diego Moretti (Pd).
"È fondamentale che le istituzioni si interfaccino con il
territorio e con le comunità come quella bengalese - continua
Fasiolo -, attraverso una tavolo di incontro e confronto uscendo
da dinamiche di scontro e di contrapposizione per mettere le
famiglie monfalconesi contro quelle straniere. Questo è
inaccettabile come lo è la falsa narrazione della realtà di una
presunta discriminazione, a partire dal welfare, a discapito
degli italiani. Tutto ciò tacendo della situazione in cui gli
immigrati sono costretti a lavorare, sottopagati mentre
contribuiscono a produrre il Pil per il mantenimento delle nostre
generazioni, per traguardare al futuro. La Destra continua con
questo linguaggio ottuso che non guarda né al presente, né
tantomeno al futuro, denotando una inadeguatezza delle politiche,
sia regionali, sia nazionali, ignorando che il rinnovo della
forza lavoro nei prossimi vent'anni non potrà giovarsi neppure
dell'incremento delle nascite".
Celotti insiste sulla necessità di avviare i piani di zona, "per
generare un vero laboratorio per le politiche di welfare
innovative. Accanto agli immigrati che lavorano a Fincantieri e
sul territorio ci sono anche le loro famiglie, che rappresentano
un elemento di stabilità e di integrazione. Serve quindi
investire sui servizi, per affrontare le problematiche, invece di
continuare a negare la realtà. E si coinvolgano sindaci, tecnici,
terzo settore e anche Fincantieri, in un ripensamento delle
politiche per la famiglia che può rappresentare una
sperimentazione regionale".
"La Regione - conclude Celotti - riprenda quindi ad avere un
protagonismo per diventare attrattiva e per garantire una buona
qualità di vita alle famiglie straniere che arrivano sul
territorio, perché anche da qui passa un'integrazione positiva".
ACON/COM/mv