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COMMERCIO. AULA SU TRIENNIO 2021-23: BENE PER CDX, MOLTE OMBRE PER CSX

29.10.2024
15:24
(ACON) Trieste, 29 ott - L'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia presieduta da Mauro Bordin ha esaminato quanto emerso in sede di Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione (Clcv) dalla relazione dell'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, in merito all'attuazione e ai conseguenti risultati, nel triennio 2021-23, della legge regionale 29/05 che, intervenendo sulla Lr 2/02 sul turismo, va a trattare le attività commerciali e le somministrazione di alimenti e bevande.

A nome del Comitato hanno parlato Moreno Lirutti (Fedriga presidente) e Massimiliano Pozzo (Pd). "La valutazione complessiva dei contenuti della relazione è estremamente positiva", ha detto il primo. "Senza questa norma, ci sarebbe stata una deregulation più spinta e maggiormente incontrollata, portando conseguenze peggiori sia ai negozi di vicinato, sia alla grande distribuzione, ma restano delle ombre", ha detto il secondo, a cui si sono uniti diversi altri colleghi di partito e non solo.

Per Lirutti "la Lr 29/05 riconferma il suo valore innanzitutto per il fatto che si palesa quale disciplina organica e aggiornata in un settore oggetto di una forte strategia di rilancio da parte della Regione. L'entità degli investimenti messi a disposizione dall'Amministrazione Fedriga per incentivare il commercio è stata la più significativa di ogni altra amministrazione. La rete distributiva regionale segnala un aumento delle medie e grandi strutture di vendita e una sostanziale tenuta degli esercizi di prossimità. La convinzione che questi ultimi sono presìdi fondamentali a servizio delle categorie deboli, la Regione ha dedicato loro un bando dando sollievo ad oltre mille imprese che hanno fatto domanda per un impegno di 2,5 milioni di euro".

"Altro importante tema - ha evidenziato il consigliere di Fp - è quello dell'e-commerce, che tuttavia esula dal perimetro di questo documento salvo segnalare, sempre per i negozi di prossimità, l'efficacia delle misure di semplificazione introdotte dalla Regione per favorire anche queste realtà".

Da parte sua, Pozzo ha accennato ai punti deboli del sistema: "Nel triennio, abbiamo perso 1.032 imprese del comparto del commercio all'ingrosso e dettaglio; la relazione dell'assessore sottolinea che, in Friuli Venezia Giulia, non si è registrata una ripresa dopo il periodo pandemico come invece è successo in altre regioni. Secondo punto, c'è un calo dei negozi di vicinato e questa è la criticità principale perché i dati dicono che, in Fvg, già prima della pandemia eravamo tra i più deboli a livello nazionale e continuiamo a peggiorare".

Pozzo si chiede, quindi, se sia "casuale essere ai vertici del grande commercio ed essere al contempo fanalino di coda per i negozi di vicinato. Riconosciamo il peso delle risorse stanziate, per il 2024 1,5 milioni di euro, e siamo favorevoli. Chiediamo però di valutare di estendere questa misura a tutto il territorio, essendo in questo momento destinata ai Comuni sotto i 5.000 abitanti o alle frazioni dei Comuni compresi tra 5.000 e 15.000 abitanti. Perché la criticità è generalizzata e comprende anche i negozi delle città".

Bene infine, per il dem, il filone contributivo attraverso il Centro di assistenza tecnica al terziario (Catt Fvg), ma anche questo andrebbe implementato. Due, invece, le mancanze nella relazione di Bini: "Non è stato trattato il tema del commercio online e non c'è un focus sul lato occupazionale con numero di addetti, tipologie contrattuali e livelli salariali".

Non dissimili le parole a seguire dei dem Laura Fasiolo, Andrea Carli, Emanuela Celotti, Massimo Mentil, Francesco Martines e Nicola Conficoni, ma parimenti Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), che hanno commentato la difficile situazione e il valore anche sociale che rivestono i negozi di vicinato.

La consigliera Fasiolo ha denunciato, in particolare, la situazione di Gorizia "dove - ha detto - manca da sempre un Piano del commercio e dunque un equilibrio territoriale di tipologia dell'offerta, dove nascono i grandi negozi e muoiono i piccoli, assieme ai centri urbani. Il nuovo disegno di legge ne tenga conto". Non solo salvaguardare l'esistente, ma attuare azioni che consentano la nascita di "nuove realtà intense come servizi di prossimità nei piccoli paesi, utili anche come luoghi di incontro", per Carli. E così pure per la collega Celotti, che ha avanzato tre proposte: contributi progressivi ai negozi di prossimità e ampliamento delle categorie che li ricevono; turismo di entroterra con attenzione alle piste cicloturistiche; tutela dell'occupazione del comparto.

Per Mentil, si deve puntare a valorizzare ciò che caratterizza i negozi di prossimità dall'e-commerce: l'offerta di prodotti unici e tradizionali che non si trovano online; questo aiuterebbe anche la spinta turistica. Una specializzazione che ha trovato d'accordo Martines, che ha ricordato l'esperienza fallimentare dei centri commerciali naturali della Giunta Tondo e per il quale serve una verifica dei risultati delle politiche e delle risorse che si mettono in campo. A fargli eco Conficoni, che ha accusato la deregulation dell'era Dressi (ex assessore regionale a cavallo tra fine Anni Novanta e inizio Duemila) che ha fatto diventare il Fvg la regione record nazionale per presenza di centri commerciali; in difficoltà non sono solo i territori isolati, ma anche diversi quartieri cittadini.

"Serve una disciplina dell'e-commerce, con i tanti furgoni che scorrazzano e parcheggiano ovunque, creando anche situazioni di pericolo" per Honsell, che confida in un aiuto ai commercianti, magari attraverso l'imposta Ilia, per poter prendere in locazione i negozi a prezzi meno onerosi. Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) ha invece contestato il breve periodo (2021-23) considerato nella relazione giuntale per analizzare la situazione e ha affermato che "bisogna trovare come riaprire i negozi di prossimità che hanno chiuso. Dare semplicemente dei contributi non serve affinché un'attività commerciale resti aperta, vanno invece fatte delle correzioni sui parametri come quelle che vi abbiamo proposto, che però a oggi non si sono volute fare". ACON/RCM-fc



  • La seduta d'Aula durante la discussioine sulla relazione Bini
    La seduta d'Aula durante la discussioine sulla relazione Bini
  • Moreno Lirutti (Federiga presidente)
    Moreno Lirutti (Federiga presidente)
  • Massimiliano Pozzo (Pd)
    Massimiliano Pozzo (Pd)
  • I consiglieri regionali dei Gruppi Pd e Misto
    I consiglieri regionali dei Gruppi Pd e Misto
  • Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
    Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)