COMMERCIO. AULA SU TRIENNIO 2021-23: BENE PER CDX, MOLTE OMBRE PER CSX
(ACON) Trieste, 29 ott - L'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia presieduta da Mauro Bordin ha esaminato quanto
emerso in sede di Comitato per la legislazione, il controllo e la
valutazione (Clcv) dalla relazione dell'assessore regionale alle
Attività produttive, Sergio Emidio Bini, in merito all'attuazione
e ai conseguenti risultati, nel triennio 2021-23, della legge
regionale 29/05 che, intervenendo sulla Lr 2/02 sul turismo, va a
trattare le attività commerciali e le somministrazione di
alimenti e bevande.
A nome del Comitato hanno parlato Moreno Lirutti (Fedriga
presidente) e Massimiliano Pozzo (Pd). "La valutazione
complessiva dei contenuti della relazione è estremamente
positiva", ha detto il primo. "Senza questa norma, ci sarebbe
stata una deregulation più spinta e maggiormente incontrollata,
portando conseguenze peggiori sia ai negozi di vicinato, sia alla
grande distribuzione, ma restano delle ombre", ha detto il
secondo, a cui si sono uniti diversi altri colleghi di partito e
non solo.
Per Lirutti "la Lr 29/05 riconferma il suo valore innanzitutto
per il fatto che si palesa quale disciplina organica e aggiornata
in un settore oggetto di una forte strategia di rilancio da parte
della Regione. L'entità degli investimenti messi a disposizione
dall'Amministrazione Fedriga per incentivare il commercio è stata
la più significativa di ogni altra amministrazione. La rete
distributiva regionale segnala un aumento delle medie e grandi
strutture di vendita e una sostanziale tenuta degli esercizi di
prossimità. La convinzione che questi ultimi sono presìdi
fondamentali a servizio delle categorie deboli, la Regione ha
dedicato loro un bando dando sollievo ad oltre mille imprese che
hanno fatto domanda per un impegno di 2,5 milioni di euro".
"Altro importante tema - ha evidenziato il consigliere di Fp - è
quello dell'e-commerce, che tuttavia esula dal perimetro di
questo documento salvo segnalare, sempre per i negozi di
prossimità, l'efficacia delle misure di semplificazione
introdotte dalla Regione per favorire anche queste realtà".
Da parte sua, Pozzo ha accennato ai punti deboli del sistema:
"Nel triennio, abbiamo perso 1.032 imprese del comparto del
commercio all'ingrosso e dettaglio; la relazione dell'assessore
sottolinea che, in Friuli Venezia Giulia, non si è registrata una
ripresa dopo il periodo pandemico come invece è successo in altre
regioni. Secondo punto, c'è un calo dei negozi di vicinato e
questa è la criticità principale perché i dati dicono che, in
Fvg, già prima della pandemia eravamo tra i più deboli a livello
nazionale e continuiamo a peggiorare".
Pozzo si chiede, quindi, se sia "casuale essere ai vertici del
grande commercio ed essere al contempo fanalino di coda per i
negozi di vicinato. Riconosciamo il peso delle risorse stanziate,
per il 2024 1,5 milioni di euro, e siamo favorevoli. Chiediamo
però di valutare di estendere questa misura a tutto il
territorio, essendo in questo momento destinata ai Comuni sotto i
5.000 abitanti o alle frazioni dei Comuni compresi tra 5.000 e
15.000 abitanti. Perché la criticità è generalizzata e comprende
anche i negozi delle città".
Bene infine, per il dem, il filone contributivo attraverso il
Centro di assistenza tecnica al terziario (Catt Fvg), ma anche
questo andrebbe implementato. Due, invece, le mancanze nella
relazione di Bini: "Non è stato trattato il tema del commercio
online e non c'è un focus sul lato occupazionale con numero di
addetti, tipologie contrattuali e livelli salariali".
Non dissimili le parole a seguire dei dem Laura Fasiolo, Andrea
Carli, Emanuela Celotti, Massimo Mentil, Francesco Martines e
Nicola Conficoni, ma parimenti Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)
e Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), che hanno
commentato la difficile situazione e il valore anche sociale che
rivestono i negozi di vicinato.
La consigliera Fasiolo ha denunciato, in particolare, la
situazione di Gorizia "dove - ha detto - manca da sempre un Piano
del commercio e dunque un equilibrio territoriale di tipologia
dell'offerta, dove nascono i grandi negozi e muoiono i piccoli,
assieme ai centri urbani. Il nuovo disegno di legge ne tenga
conto". Non solo salvaguardare l'esistente, ma attuare azioni che
consentano la nascita di "nuove realtà intense come servizi di
prossimità nei piccoli paesi, utili anche come luoghi di
incontro", per Carli. E così pure per la collega Celotti, che ha
avanzato tre proposte: contributi progressivi ai negozi di
prossimità e ampliamento delle categorie che li ricevono; turismo
di entroterra con attenzione alle piste cicloturistiche; tutela
dell'occupazione del comparto.
Per Mentil, si deve puntare a valorizzare ciò che caratterizza i
negozi di prossimità dall'e-commerce: l'offerta di prodotti unici
e tradizionali che non si trovano online; questo aiuterebbe anche
la spinta turistica. Una specializzazione che ha trovato
d'accordo Martines, che ha ricordato l'esperienza fallimentare
dei centri commerciali naturali della Giunta Tondo e per il quale
serve una verifica dei risultati delle politiche e delle risorse
che si mettono in campo. A fargli eco Conficoni, che ha accusato
la deregulation dell'era Dressi (ex assessore regionale a cavallo
tra fine Anni Novanta e inizio Duemila) che ha fatto diventare il
Fvg la regione record nazionale per presenza di centri
commerciali; in difficoltà non sono solo i territori isolati, ma
anche diversi quartieri cittadini.
"Serve una disciplina dell'e-commerce, con i tanti furgoni che
scorrazzano e parcheggiano ovunque, creando anche situazioni di
pericolo" per Honsell, che confida in un aiuto ai commercianti,
magari attraverso l'imposta Ilia, per poter prendere in locazione
i negozi a prezzi meno onerosi. Massimo Moretuzzo (Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg) ha invece contestato il breve periodo
(2021-23) considerato nella relazione giuntale per analizzare la
situazione e ha affermato che "bisogna trovare come riaprire i
negozi di prossimità che hanno chiuso. Dare semplicemente dei
contributi non serve affinché un'attività commerciale resti
aperta, vanno invece fatte delle correzioni sui parametri come
quelle che vi abbiamo proposto, che però a oggi non si sono
volute fare".
ACON/RCM-fc