CARCERI. CELOTTI (PD): SITUAZIONE ESTREMA, SERVE AZIONE IMMEDIATA A UD
(ACON) Trieste, 30 ott - "Le condizioni del carcere di via
Spalato a Udine sono estreme e inaccettabili dal punto di vista
igienico sanitario. È necessario dunque che all'attenzione
dimostrata oggi dalla Giunta segua una concreta e immediata presa
in carico attraverso un sopralluogo dell'Azienda sanitaria e un
conseguente sollecito al Provveditorato regionale
dell'amministrazione penitenziaria (Prap)".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd) a seguito della risposta all'interrogazione attraverso la
quale poneva alla Giunta le problematiche relative alle
condizioni del piano terra (prima sezione) della Casa
circondariale di Udine.
"Vista l'intollerabile condizione di degrado degli spazi del
piano terra che ospita la prima sezione carceraria - prosegue
Celotti -, denunciata nei giorni scorsi dal garante di Udine e
che ho riscontrato personalmente a seguito della visita
effettuata lo scorso 25 ottobre insieme al collega Honsell,
ritengo necessario che la questione venga messa al centro del
dibattito consiliare".
"Chiedo un approfondimento sulla condizione delle carceri da
parte del Consiglio regionale - sottolinea la consigliera delle
Opposizioni - attraverso la Commissione competente: auspico che i
colleghi consiglieri e le colleghe consigliere, nei propri
collegi elettorali, possano visitare il carcere di competenza
proprio per prendere consapevolezza delle situazioni in modo tale
da favorire dei ragionamenti rispetto alle competenze regionali".
"Una buona parte dei detenuti - incalza la dem - sono persone in
condizione di difficoltà e disagio sociale, la stessa situazione
che non ne consente l'accesso alle pene alternative, perché
servono casa e lavoro. E il ddl sicurezza, se approvato in questa
forma, peggiorerà ulteriormente le cose e determinando un
ulteriore sovraffollamento".
"A livello nazionale ci sono circa 62mila detenuti a fronte dei
51mila posti previsti, mentre a Udine sono 180 i detenuti
rispetto ai 90 che dovrebbero esserci e 50 di questi sono
detenuti al piano terra che versa in condizioni inaccettabili.
"Il sovraffollamento, conseguenza delle distorsioni del sistema,
non può essere la giustificazione per il protrarsi di questa
situazione, perché queste persone sono affidate alle istituzioni,
che ne devono garantire diritti e dignità", conclude la nota.
ACON/COM/mv