NUCLEARE MILITARE. PELLEGRINO (AVS): CDX NON PRENDE POSIZIONE SU PACE
(ACON) Trieste, 30 ott - "Il fatto che la Maggioranza del
Consiglio regionale non abbia voluto accogliere la mozione
presentata affinché la Regione Fvg si attivi per essere
concretamente attiva nel contribuire alla pace quale condizione
irrinunciabile per il progresso civile, sociale ed economico,
equivale a dichiarare che non si ritiene la pace un principio
fondamentale per la vita e la convivenza".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Serena
Pellegrino di Alleanza Verdi Sinistra, prima firmataria della
mozione sostenuta dai consiglieri di tutta l'Opposizione
consiliare, "rivolta ad attivare azioni di pace insieme alle
regioni di Alpe Adria e alle istituzioni consapevoli del rischio
bellico e nucleare e delle conseguenti emergenze umanitarie che
deriverebbero da un conflitto generalizzato sul suolo europeo e
nel Mediterraneo, a promulgare inoltre una nuova legge per la
pace, anche sostenendo, quale corollario dell'impegno a
perseguire politiche di pace, la moratoria delle armi di
distruzione di massa".
"Aver respinto la mozione - continua Pellegrino - senza nemmeno
proporre emendamenti per accordare il testo alle diverse visioni
politiche e mettere tutti d'accordo su un tema di vastità
immensa, lascerà immacolata la reputazione dei consiglieri di
maggioranza e della Giunta di fronte ai rispettivi leader e ai
guerrafondai europei. Non vorrei che questo voto risuonasse come
una dichiarazione a favore della violenza, della minaccia, del
ricorso alle armi, della soluzione delle controversie con la
forza e con la prevaricazione. Preoccupa soprattutto che non vi
sia la disponibilità ad arginare l'ipotesi che la nostra regione
possa diventare zona di guerra".
"Aggiungo che non prendere sulla Pace una posizione attiva come
legislatori regionali significa negare i presupposti della pace:
quali le libertà democratiche, i diritti umani, la non violenza,
la solidarietà, la cooperazione internazionale, persino lo
sviluppo ecosostenibile, visto che guerra e devastazione della
Natura rispondono della stessa volontà di predominio ad ogni
costo" ricorda la vicepresidente della IV Commissione.
"Gli arsenali atomici - incalza l'esponente delle Opposizioni
-che gravano sul nostro territorio sono generati da una società
che è disposta a sacrificare persino i propri figli in nome del
predominio, gratificandoli con la medaglia al valore, negando il
principio stesso dell'articolo 11 della nostra Costituzione e
frustrando le speranze per un futuro migliore e più giusto dei
ragazzi che studiano e lavorano, ora, nella nostra Regione".
"In questo contesto - rimarca la consigliera di Alleanza Verdi
Sinistra -, dopo quel che si è sentito oggi in Consiglio
regionale, diventa ancor più necessario redigere una nuova legge
sulla pace per l'avvio di concrete politiche regionali che
affermino, soprattutto nella pratica, il ripudio della guerra per
riconoscere, nella pace, un diritto fondamentale delle persone e
dei popoli.
"Solo così si dimostra consapevolezza sui temibili pericoli che
incombono su tutti noi; solo così manifesta la volontà di
criticare ed estromettere dalla nostra società la violenza, il
predominio e la sopraffazione, con una chiara azione legislativa
regionale nei confronti dei cittadini che ci chiedono
responsabilità e cura del comune futuro", conclude la nota.
ACON/COM/mv