FINE VITA. COSOLINI (PD): SERVE UNA LEGGE MA CDX CONTINUA A IGNORARLO
(ACON) Trieste, 30 ott - "La necessità di riconoscere il
suicidio medicalmente assistito, così come garantito dalla
sentenza della Corte Costituzionale, è un passo necessario che
però il Centrodestra continuare a ignorare. Dopo vari tentativi
ci è stato detto che doveva essere il Parlamento a occuparsene,
ma la Maggioranza oggi ha dimostrato di essere alquanto smemorata
visto che nemmeno il voto alle camere, uno strumento previsto dal
nostro Statuto, ora va bene".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Roberto Cosolini
(Pd), cofirmatario, insieme al consigliere Enrico Bullian (Patto
per l'Autonomia-Civica Fvg) del documento che chiedeva al
Consiglio regionale di approvare il voto alle Camere e al Governo
(sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione) per invitare a
legiferare a livello nazionale sulla possibilità di "ciascuna
cittadina e ciascun cittadino di scegliere e ottenere con tempi
certi e procedure lineari un 'fine vita' dignitoso, a partire da
quanto stabilito dalla sentenza della Corte costituzionale 242
del 2019 sul suicidio medicalmente assistito per le persone con
patologie irreversibili e in condizioni di sofferenza
intollerabili".
"Oggi abbiamo usato uno strumento previsto dallo statuto di
autonomia - prosegue Cosolini -, il cosiddetto voto alle camere,
che è uno stimolo al Parlamento a legiferare, senza mettere sul
tavolo quale dovrebbe essere il punto di conclusione. Ma il
Centrodestra (a esclusione del consigliere Novelli) non ha voluto
votato nemmeno questo".
"Evidentemente non vogliono affrontare un tema che però è sentito
da milioni di cittadini, ovvero che serve una legge che
disciplini la tematica del fine vita. Lo ha detto la Corte
costituzionale, lo hanno detto tantissimi cittadini che hanno
firmato, lo dice la Maggioranza dell'opinione pubblica, ma è
evidente che il Centrodestra non vuol sentire", conclude la nota.
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